per te.

Post N° 19


Ero tra le mie lenzuola preferite ieri sera. Non riuscivo a dormire. Ero consapevole di avere gli occhi fermi. Fermi per davvero. Fermi sul soffitto. Braccia aperte con il palmo verso l'alto, percorrevo il mio letto in silenzio, con gli occhi fermi. Fermi perchè in essi c'era l'immagine ferma del tuo ultimo sorriso. Ho ancora in mente la scena. Mio padre che ti copre con le lenzuola mentre tu sei distesa nel tuo letto immobile. Ormai non mangi più, non bevi, non parli. Riesci solo a guardare ma non puoi girare la testa. Il tuo sguardo cerca di fuggire dai tuoi occhi, vuole uscire per poter girare intorno, vedere il mondo. Invece guardi il muro di fronte a te, guardi me che sono appoggiata al muro con la giacca in mano e le gambe stanche. Mio padre si avviccina a me e appoggia la testa alla mia. Arriva la cena e mi domando perchè, visto che la bocca quasi non riesci ad aprirla. Mio padre mi dice qualcosa che non ricordo, prova ad avvicinare il cucchiaio con della minestra alla tua bocca, ma tu non puoi neanche vederlo. Lui inveisce contro gli infermieri poi lentamente si gira verso la finestra. Io sono ferma, immobile, ancora appoggiata al muro perchè voglio che tu mi veda. In quell'istante per l'ultima volta il tuo viso si è mosso. Sorridi. Sorridi e non ne capisco il perchè, non voglio sapere il perchè, quel sorriso mi completa e non voglio sapere nè avere altro. Completata di una gioia straziante, di una gioia che lacera il cuore, i sentimenti, le emozioni, i respiri. Una gioia devastante e distruttiva: il tuo ultimo sorriso. Con il volto appoggiato al cuscino e lo sguardo immobile, in un corpo ormai morto ed incontrollabile ho trovato un sorriso. Una settimana dopo, l'addio.Impossibile prendere il sonno in una sera come quella di ieri.