Le 4,30 di mattina. Una bella ora per mettersi in viaggio. L'oscurità quasi totale bucata da solitari fari ha qualche cosa di magico. Le strade sembrano inghiottite nel nulla, eppure si aprono, curvano, salgono e scendono. Spuntano. Come sale quel chiarore diffuso e mistico che rincorre le ore dell'alba. Si alimenta il traffico, man mano che ci si avvicina alla meta si aggiungono altri viaggiatori di speranze. Sono arrivato. Non sono certo il primo nel piazzale del porto. L'aria è giù calda e la nave attracca per inghiottirci tutti. Salgo. Mi accomodo su un piccolo divano vicino alle finestre di destra. Siedo rigorosamente fronte marcia. Cappuccino, brioches e succo di frutta. Tu, non hai smesso di parlare un attimo. Ho fatto tutto il viaggio con la tua voce nella testa e il tuo sorriso negli occhi. Ancora non so, se questa mattina, ho viso l'alba oppure te. Mache importa. Mi aspettano ancora otto ore di viaggio con la tua mano nella mia,lasciata solo ogni tanto per bere un caffe. Mi aspettano ancora otto ore con i miei occhi nei tuoi, discostati ogni tanto a cercar delfini in alto mare. Mi aspetta ancora questa vita, per fortuna. Con te. E penso a giorni passati e a quelli futuri, a facce viste che mai più rivedrò, a visi e gesti nuovi. Ricordo rancori, invidie e pretestuose incomprensioni, e ne rido. Ne rido perchè quei castelli di sabbia mi paiono come le onde che sto solcando, impalpabili, informi, quasi surreali. Ancora qualche moto di "nonsochè".....che non mi tocca, che non ci ha mai toccato. E parliamo ancora, tu ed io. E ci guardiamo e sappiamo già tutto. Altro non serve, non ci è mai servito. Ti amo. Bentornata amore.
Oggi....ieri....domani
Le 4,30 di mattina. Una bella ora per mettersi in viaggio. L'oscurità quasi totale bucata da solitari fari ha qualche cosa di magico. Le strade sembrano inghiottite nel nulla, eppure si aprono, curvano, salgono e scendono. Spuntano. Come sale quel chiarore diffuso e mistico che rincorre le ore dell'alba. Si alimenta il traffico, man mano che ci si avvicina alla meta si aggiungono altri viaggiatori di speranze. Sono arrivato. Non sono certo il primo nel piazzale del porto. L'aria è giù calda e la nave attracca per inghiottirci tutti. Salgo. Mi accomodo su un piccolo divano vicino alle finestre di destra. Siedo rigorosamente fronte marcia. Cappuccino, brioches e succo di frutta. Tu, non hai smesso di parlare un attimo. Ho fatto tutto il viaggio con la tua voce nella testa e il tuo sorriso negli occhi. Ancora non so, se questa mattina, ho viso l'alba oppure te. Mache importa. Mi aspettano ancora otto ore di viaggio con la tua mano nella mia,lasciata solo ogni tanto per bere un caffe. Mi aspettano ancora otto ore con i miei occhi nei tuoi, discostati ogni tanto a cercar delfini in alto mare. Mi aspetta ancora questa vita, per fortuna. Con te. E penso a giorni passati e a quelli futuri, a facce viste che mai più rivedrò, a visi e gesti nuovi. Ricordo rancori, invidie e pretestuose incomprensioni, e ne rido. Ne rido perchè quei castelli di sabbia mi paiono come le onde che sto solcando, impalpabili, informi, quasi surreali. Ancora qualche moto di "nonsochè".....che non mi tocca, che non ci ha mai toccato. E parliamo ancora, tu ed io. E ci guardiamo e sappiamo già tutto. Altro non serve, non ci è mai servito. Ti amo. Bentornata amore.