Carta e Penna...

Tre...


Tre, come le dita che bastano ad abbracciare una penna, come gli spazi dell’anima nel tempo, come passato, presente e futuro, come le prove da superare in ogni fiaba, tre come la luna quando si ferma un attimo negli occhi ed è lucente, oscura oppure a falce. Tre come la perfezione, la meraviglia e l’equilibrio, come le cantiche della commedia divina, trentatre canti, tre fiere incontrate nella selva oscura, tre le donne venute in aiuto dal cielo, tre come le parche, le furie, le grazie, tre come i re magi, i moschettieri, le caravelle. Tre per tre come i cerchi dell’inferno, zolfo, sale e argento vivo... “... tre...come i secondi che sono bastatiper sciogliermi nei tuoi occhi,come i minuti che ti avrei volutoin certi momenti lontani,come le scintille che scoccano daio, tu e noi,come amore, gioia e vita.... tre... come gli anni dai tuoi occhi,come gli unici desideri che avevoaverti, amarti e viverti,come gli anni meravigliosi,della mia e della tua anima...” E’ tutto racchiuso dentro di me, un momento stretto, sembrava soltanto un attimo fa e sono passati tre anni, una parentesi ferma, un istante denso che è bastato a rischiarare l’anima, a rivoltarla e metterla in ordine, a farla muovere e a sentire in un solo battito quel suono che non avevo conosciuto mai. Sono caduta in mille cristalli dentro ai tuoi occhi, farfalle e battiti, da polvere a lava incandescente e poi, toccandoti l’anima con la punta delle dita, sono diventata viva. Era quello il tuo rumore, non potevi essere che tu, non rimaneva altro, non volevo altro. Non ho badato al tempo, ai miei primi quarant’anni, alla fatica e al dolore di certi tratti, eri soltanto tu la mia strada, lo sei ancora e lo sarai sempre. Tre anni sono passati e ancora tre sono le parole per dirti che ti amo immensamente, tre come i millenni che ancora...voglio vivere con te...