Carta e Penna...

Il ritorno...


Non c’è niente da fare, in quella terra mi sono aggrovigliata e irradiata, arrotolata e stesa, liberata e intrecciata così fortemente, che nello stesso istante in cui l’ho toccata di nuovo, me la sono ritrovata addosso, era solo sabbia assopita dal tempo, adagiato cielo disperso, un suono lontano, ma era tutto lì, come un alito quando incontra un vetro, appannato, un sogno addormentato con un fiore fra le dita. Era tutto quanto come l’ho lasciato, come sapevo di ritrovarlo ancora, intatto e trasparente come un cristallo, un ritorno stretto, come fossero passati soltanto due minuti dall’ultima volta che sono andata via... “... avrei dovuto trovarlo primaun motivo e un tempo per tornare,ma tanto, sarebbe stato uguale,i nodi stretti non si sciolgono,non sono ne aria, ne acqua,sono una morsa stretta al respiro,un profumo che ritorna,un colore che si espande, un lampo,una strada, un angolo una pietra,una qualsiasi cosa che comunque,ritorna al cuore ed al pensiero...”Pensavo che la morsa dell’inverno le togliesse qualcosa, credevo che quella terra mi fosse rimasta così tanto negli occhi perché baciata dal sole, accarezzata dal mare e per il suo respiro in cielo, pensavo che dicembre la segnasse come uno sfregio, un dolore, una smorfia e invece mi ha tolto il fiato anche stavolta, mi aspettavo un fil di vita e invece era li, avvolta dalla sua stessa meraviglia e dalla mia. E poi l’ho vista dentro agli occhi tuoi e fra le tue ciglia era più bella ancora. Le grida, i profumi densi, le voci fra le luci, le persone con il cuore nelle mani, con il sorriso sempre, con la musica nel cuore, i tramonti dalla terra al mare e quel rumore inconfondibile di legame stretto che poi...ti fa tornare ancora... (grazie a Marco e Francesca, a Daniela e Chiara, a Rosa, Giovanni e Claudio, per averci fatto sentire davvero a casa...)