cinzia guidetti

L'ALBUM DEI GUNS N' ROSES


Allora esiste. L'album dei Guns n' Roses di cui si parla da anni ...non era una leggenda metropolitana allora... Copio direttamente dal sito del Corriere della Sera (Fonte)Guns N’ Roses, l’apparizione di Chinese Democracy di Tiziano ToniuttiE così esiste. Lo sospettavamo tutti ma la certezza non c'era. Come si addice a un album come Chinese Democracy, atteso per oltre dieci anni e detentore ormai di uno status mitologico se non divino. Esiste, c'è, ed è sul web nella sua forma compiuta.Della creatura di Axl Rose e dei suoi (molti e vari) compagni di ventura che ci ostiniamo a chiamare Guns n' Roses si può dire tutto tranne che non sia un lavoro ricco. Ricco di musica, di testi, di idee e di difetti, ma viene quasi da pensare se sia il caso di recensire nei normali tempi della stampa un album dalla gestazione così lunga. Forse sarebbe il caso di ascoltarlo adesso e scrivere qualcosa tra cinque, sei anni.Come spesso accade, sul web c'erano nove tracce leaked, "fuoriuscite" chissà da dove, ma definitive. Non sarà probabilmente tutto l'album, che avrà dei pezzi in più, ma in realtà Chinese Democracy  ha alle spalle un lavoro che, nelle parole di Sebastian Bach (Skid Row per chi ricorda, ultimamente coinvolto da Axl nel lavoro al disco) ha prodotto materiale per almeno quattro album. Che pare usciranno tutti, da qui al 2012. L'album parte con Better, dritta e potente, ma il suono dei Guns non è mai stato questo. Gli anni di rock trascorsi da Use your Illusion ad oggi sono confluiti nelle sessioni dei GnR e non potrebbe essere altrimenti. Il suono è chirurgico e spietato, quindi forse perfettamente in linea con quello che dovrebbero essere i Guns n' Roses oggi. Ma non c'è l'umanità e la dolcezza mista a rabbia di Slash. E nemmeno, per fortuna, le ridondanze barocche alla November Rain.  Si sente però un qualcosa che tornerà per tutto l'album: interventi artificiali sulle note alte di Axl, ritoccate con software per l'intonazione (Melodyne e similari), che inevitabilmente conferisce all'album una freddezza che i GnR non hanno mai avuto.Si prosegue con Chinese Democracy, la più Guns del nuovo lotto di pezzi, selvatica, indomabile. Poi la sempre bella Madagascar, ballatone adulto che non nasconde il debito per il duo Perry-Tyler di Dream On. Già eseguita anche in occasioni come gli Mtv Awards, un pezzo che rende l'idea di cosa può creare Rose quando ha voglia e tempo (e di tempo in effetti ne ha avuto).Arriva poi IRS ed è il brano che mostra un Axl con ancora molto da dire e parecchia riverenza per il dio del rock. Un brano eccellente che fa perdonare da solo tutta l'attesa per questo album. L'altro capolavoro di Chinese Democracy si chiama The Blues ed è una Yesterdays dei giorni nostri. Keith Richards salirebbe volentieri sul palco a suonarla. Axl canta ispirato e come di rado accade in questo disco, non troppo effettato. A 2.49, entra una chitarra spettacolare che però lascia a chiedersi perché Slash non sia là e sia invece qui a suonare con Vasco. Infine,  There was a Time ed è un rock torrido, lievemente prolisso ma dalla scritto in modo lucido, come forse mai Axl è riuscito ad essere. Si potrebbe parlare di maturità e in effetti il disco è più che ambizioso. Ma a questo primo, primissimo ascolto, appare un lavoro a tratti artefatto. A volte, come contemporanea usanza cinese impone, anche contraffatto. Una preziosa replica orientale dei Guns n' Roses. Di cui questo disco porta solo il nome, rimanendo un ottimo lavoro solista di Axl Rose. Voce robotizzata a parte. Ma l'appetito per l'(auto)distruzione Axl non l'ha mai nascosto. Aspettiamo di sentire il disco vero, quindi, e magari anche i prossimi quattro, ammesso che saremo ancora vivi quando usciranno.