cinzia guidetti

LA SVOLTA JAZZ DI IGGY POP


Senza parole (Fonte)“Sono stanco di ascoltare idioti delinquenti che fanno musica di merda con le loro chitarre”. E così Iggy Pop si è convertito al jazz. A sessantadue anni non si finisce mai di imparare. E di crescere. Trent’anni dopo I Wanna Be Your Dog, uno dei biglietti da visita dei suoi Stooges, l’iguana del Rock firma un pezzo che sembra un sequel: King Of The Dogs. Questa volta però il sound deve tutto alla scena jazz di New Orleans e a musicisti come Louis Armstrong e il pianista Ferdinand “Jelly Roll” Morton. Il risultato è apprezzabile e sorprenderà, forse, chi aveva messo in dubbio la svolta jazz del musicista americano. Un giudizio finale si potrà dare tuttavia soltanto il 25 maggio, quando uscirà l’album Préliminaires che contiene King Of The Dogs. Iggy Pop ha realizzato questo disco ispirandosi al romanzo “La possibilità di un’isola” dello scrittore francese Michelle Houellebecq. “L’ho fatto per la Francia e per la gente che parla francese” ha detto il cantante comodamente seduto su una sdraio in una villa con piscina, riferendosi ai brani che ha cantato in francese per questo lavoro, da Insensatez a Les Feuilles Mortes. “I momenti più interessanti del disco sono King Of the Dogs, in cui Fox (un cane di cui parla Houllebecq nel suo libro) racconta com’è figo essere un cane, e un’altra canzone, la più triste di tutte, in cui Fox muore”.di Pierluigi Pisa