cinzia guidetti

E' MORTO WILLY DE VILLE


L'articolo lo potete trovare quiLa sua avventura era cominciata negli anni Settanta al CBGB, il club di New York che aveva alimentato gli inizi del punk. E' finita, a 55 anni, a causa di un tumore al pancreas che lo ha ucciso. Il rock dà l'addio al suo «mariachi», Willy De Ville, musicista di grande talento, capace di riunire generi differenti, dal primo R&B anni '50-'60 al rock 'n' roll, dal blues al cajun, in uno stile «ispanico» moderno e originale. De Ville è morto ieri in un ospedale di New York.A inizio carriera Mink De Ville era il nome con il quale lui e il gruppo si presentavano sulle scene. Tempi di punk distruttivo ancora nelle cantine, pronto ad emergere, genere del quale la magrissima figura di Willy De Ville poteva rappresentare un'immagine. E c'erano anche suoni forti e taglienti nelle sue canzoni, ma poi De Ville incantava con ballate come «I Broke My Promise» o «Mixed Up, Shook Up Girl», «Guardian Angel». I primi album dal 1977 al 1981 ( «Cabretta», «Return To Magenta», «Le chat Bleu» e «Coup de Grace») rivelano un artista di grande capacità e versatile ma anche di totale aderenza alle radici della musica americana. Riusciva a far stare insieme stili diversi senza mai scivolare nel banale. E anche i titoli rivelano una delle sue caratteristiche: fare una musica con più ispirazioni, da «cane randagio» come si definiva. Non era un «chicano» come si poteva pensare ascoltando molti dei suoi brani. Era nato infatti a Stamford, nel Connecticut, stato a nord di New York. Sua nonna era un'indiana irochese, ma c'era in lui anche sangue irlandese e basco. In qualche modo deve aver contribuito a farne un musicista eclettico. Tra i brani più famosi della sua lunga carriera c'è la bellissima «Demasiado Corazon», ma anche una recente versione di «Hey Joe» dai suoni ispanici di grande suggestione.