cinzia guidetti

RITORNA L'ALBUM, MA DIGITALE


Vi segnalo questo articolo sui nuovi formati digitali. Potete trovare la notizia qui.Cmx questo è il nome in codice del nuovo formato multimediale della musica a partire dal prossimo novembre. Almeno nelle intenzioni dell’industria. Un tipo di file che condenserà quello che un tempo era comune a tutti i cd e prima agli Lp, ovvero copertina, testi e note, oltre ad alcuni contenuti video. Lo hanno deciso le quattro major del disco (Universal, SonyBMG, Emi e Warner) nel tentativo di restituire un significato e un valore commerciale agli album musicali, soppiantati negli ultimi cinque anni dal download – legale e non - delle singole tracce. Una terapia d’urgenza per salvare un prodotto, la collezione di brani, che sta rapidamente naufragando tra le abitudini dei consumatori del mercato di massa, soprattutto di quello online. Le vendite di interi album in download sono infatti poche sul web e si cerca di salvare questa voce importante nel fatturato delle aziende. «I dati» – dichiara Enzo Mazza, presidente della Federazione industria musicale italiana - «dicono che il formato album è un aspetto fondamentale per rilanciare le vendite di dischi. La differenziazione di prezzi attuata da iTunes (che prevede sconti per l’acquisto dell’intero lp, ndr) già ha prodotto buoni effetti facendo crescere gli acquisti di album a scapito delle singole tracce. I nuovi formati vanno anch'essi in questa direzione». A quanto è dato capire dai comunicati e dalle voci che circolano nell’ambiente più che di un nuovo formato dal punto di vista strettamente tecnologico, Cmx è una sorta di "cartella album" che contiene non solo la traccia audio ma anche testi, crediti, copertina e materiale aggiuntivo sottoforma di videoclip. Insomma la riproposizione, pensata appositamente per l’acquisto online, del vecchio lp con tanto di copertina artistica, vero e proprio feticcio per chi è cresciuto col vecchio vinile. A differenza di quanto scritto su altre testate il Cmx non verrà imposto a scapito della possibilità di acquistare la singola traccia e le quattro major non sembrano intenzionate a siglare un autogol così clamoroso. Semplicemente il mercato dei singoli per quanto sia più florido online che nei negozi di dischi, non basta e gli artisti e il pubblico sono ancora abituati a concepire il prodotto musicale come un pacchetto in cui oltre alle tracce audio c’è di più. Ma questo adattamento del vecchio pacchetto analogico in salsa digitale potrebbe essere costretto a esordire in salita dovendo competere con un avversario analogo, il nuovo formato Cocktail su cui sta lavorando Apple, proprietaria di iTunes, leader indiscusso del mercato musicale online. In attesa di capire se e quali differenze ci siano tra Cmx e Cocktail (al di là della paternità e dei relativi brevetti) si potrà almeno per un po’ continuare a pensare alla musica e a fruirne sotto forma di album, ammesso e non concesso che l’iniziativa incontri i favori del pubblico. Gabriele De Palma