Quartiere Cipressina

Cipressina,ricorso al Tar contro le torri


la Nuova di Venezia — 15 giugno 2008Si sono autotassati, hanno raccolto le risorse necessarie (circa 5 mila euro) e hanno presentato ricorso al Tar. In questo modo, alcuni cittadini della Cipressina, riuniti nel neonato comitato «Insieme per la difesa del parco Hayez», cercheranno di bloccare il progetto di invarianza idraulica presentato dai proprietari delle aree di via Caravaggio interessate da una prossima, ampia urbanizzazione. La mossa era nell’aria da tempo, ma ora si è concretizzata. E il motivo è molto semplice.  «Dopo un anno di inutile dibattito con le autorità - spiega l’avvocato Stefano Porcari, presidente del comitato Cittadini Cipressina, che appoggia concretamente l’iniziativa -, i residenti del quartiere hanno deciso di passare all’azione». La questione è ormai nota. In via Caravaggio si concretizzano tre progetti di urbanizzazione. Quello più impattante (e osteggiato) contempla la costruzione di tre torri, due delle quali alte circa trenta metri.  Nel 2004 l’amministrazione comunale ha concesso il permesso di costruire in una zona non destinata in teoria a residenziale. Ma, in cambio, ha chiesto la concessione di quell’area verde che risulta naturale proseguimento del parco Hayez. Adesso, però, i tre proprietari delle aree hanno presentato un comune piano di invarianza idraulica. Un piano che prevede di realizzare le opere anti-allagamento proprio su quello spazio concesso come futuro prolungamento dell’area verde del rione. L’accordo fra Comune e costruttori non viene così rispettato, secondo il comitato «Insieme a difesa del parco Hayez».  E sarà proprio il Tar a decidere se questa tesi sia o meno vera. «I cittadini di Cipressina ricorrono al Tar per salvare un pezzo del parco Hayez - ricorda dunque Porcari -. A coloro che, abitando un territorio già provato dai recenti catastrofici allagamenti, denunciavano l’impermeabilizzazione del suolo e gli squilibri idraulici causati dalle nuove massicce lottizzazioni di via Caravaggio, il Comune di Venezia ha risposto con la decurtazione del parco, destinandolo alle nuove opere di salvaguardia idraulica, indotte da quelle stesse lottizzazioni». Ecco dunque che, come spiega ancora l’avvocato, «un’ampia area del Parco, originariamente ceduta dai costruttori al Comune in base ad una convenzione edilizia, viene ora di fatto asservita ai fabbricati». I residenti restano perplessi di fronte alle opere di invarianza proposte. «Un canalone lungo il perimetro est del parco ed una vasca di raccolta delle acque piovane, entrambi a cielo aperto, renderanno l’area verde impraticabile e insalubre».  I cittadini del comitato si sono dunque autotassati e sono intervenuti. Gianluca Codognato