ETICA del COMMERCIO

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T. HobbesVi sono due postulati certissimi della natura umana : il primo sostiene che vi è una bramosia naturale per cui ogni uomo pretende di godere da solo dei beni comuni; questo postulato esclude che l’uomo sia un animale sociale e socievole, “politico”, come tradizionalmente veniva affermato (si pensi ad Aristotele). Anzi, homo homini lupus, dice Hobbes: l’uomo è un lupo verso l’altro uomo. Lo stato di natura è uno stato di guerra incessante di tutti contro tutti : bellum omnium contra omnes. Non vi è nulla di giusto o ingiusto in sé : ognuno ha diritto su tutto e tutti. E’ un istinto naturale che porta ciascuno a far di tutto per difendersi e prevalere sugli altri. Da cui deriva il secondo dei postulati : l’uomo tende naturalmente a rifuggire dalla morte violenta. Si badi : questa condizione di guerra totale non si è però mai potuta realizzare in maniera totale. Forse, se l’uomo fosse stato privo di ragione, la condizione di guerra totale sarebbe stata insuperabile. Ma la ragione umana è la capacità di prevedere e di provvedere, mediante un calcolo (come accennato prima), alle esigenze umane. Dunque è la ragione stessa che ha suggerito all’uomo le varie norme e i principi generali da cui derivano le varie leggi naturali del vivere civile, proibendo a ciascun uomo di fare ciò che arrecherebbe danno o distruzione della vita ecc. La legge naturale è quindi per Hobbes un prodotto della ragione umana e non è un ordine divino, qualcosa che provenga da una divinità, come pensavano gli antichi. essa è comunque una attività finita e condizionata dalle diverse circostanze, è una tecnica calcolatrice che opera le scelte più convenienti. Vi sono poi tre norme che sono dirette a sottrarre l’uomo dagli istinti distruttivi e ad imporgli una disciplina. La prima norma è: l’uomo deve sempre ricercare e conseguire la pace (pax est quaerenda). La seconda è : l’uomo deve rinunciare al suo diritto su tutto e accontentarsi di avere tanta libertà quanta ne riconosce agli altri. Questa seconda legge permette l’uscita dallo stato di natura ed implicano che gli uomini stringano dei patti fra loro. La terza legge è : l’uomo deve rispettare i patti (pacta sunt servanda). Gli uomini rinunciano al loro diritto illimitato dello stato di natura e lo trasferiscono ad altri : questo è il contratto. Si crea così lo Stato o società civile o persona civile (congloba la volontà di tutti). Il sovrano è colui che rappresenta lo Stato o società o persona civile. Il monarca ha un potere assoluto (assolutismo), in molteplici sensi : in primo luogo, una volta costituito lo Stato, i cittadini non possono dissolverlo; il potere sovrano è inoltre indivisibile, proprio nel senso che non può essere distribuito tra poteri diversi; il giudizio sul bene e sul male (la legge civile) appartiene solo allo Stato e non ai cittadini; la sovranità esige obbedienza e dunque esclude la liceità del tirannicidio; lo Stato ovvero il sovrano non è soggetto alle leggi dello Stato stesso, non ha obblighi e comprende in sé anche l’autorità religiosa (in altri termini, Chiesa e Stato coincidono). Comunque, neppure un tale tipo di Stato può comandare ad un uomo di uccidersi o di non difendersi o di non prendere qualcosa necessario per vivere.