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Post N° 130


Contro il pensiero unicoI pacifisti ebrei negli Usa contestano la risposta di Israele a HezbollahVista dagli Stati Uniti, la guerra tra Israele e Hezbollah sembra davvero lontana. Ma soprattutto, il sostegno alla politica di Tel Aviv e al bombardamento del Libano è ferreo, e per le voci critiche c’è meno spazio rispetto all’Europa. Tuttavia, anche negli Usa c’è chi va controcorrente, anche tra quelli che emotivamente non possono che essere più coinvolti: gli ebrei. All’inizio di questa settimana, 500 persone hanno protestato di fronte al consolato israeliano di San Francisco, nel corso di una manifestazione indetta da tre gruppi progressisti: Jewish Voice for Peace, Jews for a Free Palestine e Break the Silence. Diciassette manifestanti sono stati arrestati per disturbo del traffico, quando si sono seduti in mezzo alla strada con le braccia incrociate. Paura di parlare. “Non c’erano solo ebrei a protestare, ma anche cristiani e musulmani”, spiega a PeaceReporter Cecilie Surasky, portavoce di Jewish Voice for Peace, “ma siamo convinti di parlare a nome di una maggioranza silenziosa di ebrei americani, che ha paura di esprimere le proprie idee perché teme di essere tacciata di anti-semitismo e di essere messa a tacere dal pensiero dominante propagato dai grandi media. Persino alcuni rabbini preferiscono restare in silenzio, pur essendo contrari alla politica israeliana di questo ultimo periodo”. Secondo la Surasky, le lobby ebraiche negli Stati Uniti sono di stampo sempre più conservatore, ma non rappresentano la comunità ebraica nel suo complesso.