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Vicenza, Rutelli: «Disordini repressi con severità»


Inizia il conto alla rovescia in vista della manifestazione di sabato prossimo a Vicenza per protestare contro il raddoppio della base statunitense, e parallelamente crescono le polemiche: se da destra si criminalizza la manifestazione di Vicenza con il pretesto del terrorismo, dal primo ministro Romani Prodi arriva la sentenza: «La decisione è stata presa, è seria e non si torna indietro - dice - Il governo non manifesta contro se stesso». Un altolà che si traduce in un invito, rivolto a tutti i ministri e sottosegretari, a non andare a Vicenza. E che, fino all’ultimo, ha visto titubanti due sottosegretari: quello all’Economia, Paolo Cento (Verdi) e quello allo Sviluppo economico, Alfonso Gianni (Rifondazione comunista), che solo nella tarda serata di mercoledì hanno deciso per il no. Nessun esponente di governo parteciperà dunque alla manifestazione, anche se, proprio Cento, ha voluto puntualizzare che «una parte del centrosinistra, i Verdi in particolare, sono contro l’ampliamento della base». Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, mette in guardia le forze politiche in vista della manifestazione che "potrebbe diventare una pericolosa occasione di violenza contro le forze dell'ordine". Nel corso della informativa alla Camera, Amato ha detto: «Un'occasione per manifestare solidarietà, se non per tutti ma per alcuni e sono certo sarà così, potrebbe essere la manifestazione di sabato che potrebbe essere l'occasione cercata da altri per saldare gli spezzoni di ostilità nei confronti delle forze dell'ordine. Sono certo che in quell'occasione tutti coloro che siedono in questo Parlamento esprimeranno invece l'atteggiamento opposto». Una posizione che trova consenso nell'Ulivo. «Stiamo attenti a non trasformare la manifestazione di Vicenza in un luogo potenziale di cultura eversiva», ha detto il presidente dei senatori dell'Ulivo Anna Finocchiaro. «Sappiamo che in questo paese esiste un importante e democratico movimento pacifista - sottolinea - ma ci sono anche delle frange che si sono infiltrate in questo movimento e possono costituire un pericolo, perché riconoscono l’uso della violenza come un agire politico». Il vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli è sicuro quando dice: «Confido che non vi sarà nessun disordine, ma se vi fossero le condizioni dovranno essere prevenute anche per il prossimo sabato e, nel caso vi fossero, represse con estrema severità». www.unita.itIl quotidiano "IL GIORNALE" in prima pagina oggi dichiara:"i tifosi delle BR scendono in piazza a Vicenza", riuscendo così a fondere in un titolo le violenze di Catania, le nuove BR e una manifestazione legittima nell'ambito dell'istituzione democratica.Perchè se io scendo in piazza a criticare una decisione del Governo sono un tifoso brigattista?perchè se non condivido l'ideale americano di esportazione della democrazia devo per forza essere un terrorista islamico? Questa è la tattica occidentale per non dare la possibilità di non condividere scempiaggini.Il vecchio Governo ha persino dato il nome di una vittima del terrorismo ad una sua legge per accusare chi non la condivideva di appoggiare le brigate rosse...Il Bradipo