di Mariuccia CiottaIl volto di Adjmal ci guarda ancora, familiare, dalle strade di Roma, issato sul Campidoglio e sospeso alle finestre di via Tomacelli, accanto a quello di Rahmatullah Hanefi. Non era più «l'interprete afghano» di Daniele Mastrogiacono, ma l'interprete dell'Italia che non crede alle soluzioni militari, il testimonial di una nuova via politica di pace. Adjmal non c'è più, strappato al nostro sguardo, ucciso dai talebani nel giorno di Pasqua, ventiquattro ore prima dello scadere dell'ultimatum. I boia hanno violato la trattativa in anticipo e in sintonia con la «linea della fermezza» rimbalzata dagli Usa sulle prime pagine dei giornali italiani, tra le file del parlamento e non solo tra i banchi della destra. Che sia l'ultima volta, che sia la Nato a decidere, basta negoziare con i tagliagole... Ecco il risultato. E adesso dietro il vuoto lasciato da Adjmal si apre l'abisso nero delle polemiche e dei sospetti e si arriva al paradosso di un'opposizione che chiede l'impeachment di Prodi perché avrebbe condotto una «singola trattativa». Ma come, il governo non era sotto accusa per aver negoziato la liberazione dei cinque talebani in cambio della vita di Mastrogiacomo?La debole risposta della maggioranza agli attacchi del centro-destra - «istigazione all'odio», «aberrante strumentalizzazione» - sta nel rimosso di questa guerra, di un Afghanistan sotto scacco americano, e del suo presidente, Karzai, che accusa l'intermediario di Emergency di collusione con i talebani, e lo tiene in ostaggio per ritorsione contro un paese «trattativista», di cui avrebbe salvato il governo liberando i cinque guerriglieri.
Senza Adjmal
di Mariuccia CiottaIl volto di Adjmal ci guarda ancora, familiare, dalle strade di Roma, issato sul Campidoglio e sospeso alle finestre di via Tomacelli, accanto a quello di Rahmatullah Hanefi. Non era più «l'interprete afghano» di Daniele Mastrogiacono, ma l'interprete dell'Italia che non crede alle soluzioni militari, il testimonial di una nuova via politica di pace. Adjmal non c'è più, strappato al nostro sguardo, ucciso dai talebani nel giorno di Pasqua, ventiquattro ore prima dello scadere dell'ultimatum. I boia hanno violato la trattativa in anticipo e in sintonia con la «linea della fermezza» rimbalzata dagli Usa sulle prime pagine dei giornali italiani, tra le file del parlamento e non solo tra i banchi della destra. Che sia l'ultima volta, che sia la Nato a decidere, basta negoziare con i tagliagole... Ecco il risultato. E adesso dietro il vuoto lasciato da Adjmal si apre l'abisso nero delle polemiche e dei sospetti e si arriva al paradosso di un'opposizione che chiede l'impeachment di Prodi perché avrebbe condotto una «singola trattativa». Ma come, il governo non era sotto accusa per aver negoziato la liberazione dei cinque talebani in cambio della vita di Mastrogiacomo?La debole risposta della maggioranza agli attacchi del centro-destra - «istigazione all'odio», «aberrante strumentalizzazione» - sta nel rimosso di questa guerra, di un Afghanistan sotto scacco americano, e del suo presidente, Karzai, che accusa l'intermediario di Emergency di collusione con i talebani, e lo tiene in ostaggio per ritorsione contro un paese «trattativista», di cui avrebbe salvato il governo liberando i cinque guerriglieri.