circolo del levante

 


LETTERA APERTA A MARTA VINCENZICara Sindaco Vincenzi, siamo una trentina di lavoratori di età media abbastanza giovane (ma anche abbastanza avanzata da renderci non troppo semplice una ricollocazione) che da circa 4 anni effettuano il servizio di diserbo come dipendenti stagionali (7 mesi l'anno) di Amiu Bonifiche, una Spa controllata al 100% da Amiu. A febbraio siamo soliti fare le visite mediche per essere riavviati al lavoro ma quest'anno non siamo ancora stati contattati né ci risulta che il servizio sia partito. In un periodo di campagna elettorale in cui sentiamo parlare di emergenza salariale, di lotta alla precarietà, di garanzie per il futuro dei giovani, ci troviamo nella situazione paradossale di sperimentare l'esatto contrario: senza un salario, vittime della precarietà e improvvisamente senza una prospettiva certa per il futuro. Girano voci secondo cui potremmo essere lasciati a casa perché Amiu non vorrebbe farci superare il periodo di 36 mesi che - secondo il Protocollo sul Welfare del Governo Prodi - la obbligherebbe ad assumerci a tempo indeterminato. Cioè potremmo perdere il lavoro a causa di una legge che ci è stata presentata come un argine alla precarietà, col risultato di passare dall'incertezza determinata da un lavoro precario alla certezza della disoccupazione!Visto che si parla di un'azienda del settore pubblico tanto più crediamo che la politica si debba assumere la responsabilità delle promesse sulla base delle quali chiede il consenso dei cittadini. Qui sono messi in discussione il reddito di 30 famiglie e, oltretutto, un servizio pubblico che - se è stato svolto per 4 anni (e prima di noi direttamente da Amiu) - evidentemente era ritenuto utile per la collettività. Le grandi strategie politiche si esemplificano e si realizzano a partire dalle piccole situazioni quotidiane, come la nostra. Siamo 30 giovani precari, oggi disoccupati, che vorrebbero capire come si concilia questa situazione con i grandi discorsi che in queste settimane la politica rivolge anche a noi: ci rivolgiamo a Lei in quanto Sindaco di Genova e quindi amministratore al cui indirizzo e al cui controllo dovrebbero fare riferimento le aziende partecipate, ma anche come importante esponente di quella politica. Ovviamente ci siamo rivolti al sindacato, con cui speriamo di costruire un'iniziativa in grado di risolvere il nostro problema, ma allo stesso tempo la drammaticità e l'urgenza con cui viviamo questa nostra condizione ci spinge a rivolgerci a Lei e alla Sua amministrazione, oggi con questa lettera, domani magari venendo direttamente a incontrarLa in consiglio comunale. Cordiali salutiLavoratori Amiu Bonifiche