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APPROVATA LA PROPOSTA DI RIFORMA DELL'ORDINE
Il CNOG, Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, riunito a Positano il 16 e 17 Ottobre 2008, ha approvato all’unanimità la proposta di riforma dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti.
Il documento è il risultato di un'ampia e approfondita discussione, passata attraverso l'esame della Commissione Giuridica, dei presidenti degli Ordini regionali e dei consiglieri nazionali.
Si tratta di una riforma profondamente innovativa, basata su tre punti cardine che modificano, rivoluzionandola, la legge istitutiva dell'Ordine risalente a 45 anni fa. I punti di forte innovazione riguardano l'accesso alla professione, lo snellimento del Consiglio Nazionale realizzato attraverso la sostanziale riduzione del numero dei consiglieri, l’importante modifica della composizione e delle procedure degli organi chiamati a giudicare sulle violazioni al codice deontologico.
Fatti salvi i principi generali stabiliti dalle legge del 1963, e cioè il diritto all'informazione e i doveri del giornalista, tra cui il rispetto della verità sostanziale dei fatti, la proposta stabilisce una nuova forma di accesso alla professione: quella del percorso universitario. Non si diventerà più giornalisti per scelta di un editore bensì - come avviene nelle altre professioni – attraverso un predeterminato iter di studi e formazione.
Il secondo cardine della bozza di riforma riguarda la decisione di diminuire sensibilmente la dimensione del CNOG, che attualmente è pletorica e rende il lavoro del massimo organo rappresentativo della categoria elefantiaco e costoso. In tempi in cui l’imperativo è riformare, l'Ordine ha deciso di applicare un principio di rigore e autoregolamentazione nel rispetto dei colleghi e dei cittadini.
Infine il terzo punto cardine: l'istituzione di una Commissione Deontologica ristretta e delegata a decidere, in via definitiva, i ricorsi che riguardano le sanzioni disciplinari meno gravi, avvertimento e censura. La sospensione e la radiazione rimarranno invece di competenza del CNOG. Tutto ciò contribuirà in modo determinante allo snellimento, razionalizzazione e velocizzazione del lavoro del Consiglio stesso, che avrà più tempo ed energie da dedicare alle necessità e ai problemi della categoria.
Infine, il Giurì e le norme transitorie: il Giurì quale organo terzo per garantire la correttezza dell’informazione (quindi a tutela del cittadino); le norme transitorie che consentiranno il passaggio, in un arco di cinque anni, dall’attuale alla nuova normativa.
L'Ordine dei Giornalisti ha tracciato un percorso di riforma, dimostrando di avere la volontà e la capacità di rinnovarsi e adeguarsi ai tempi e alle mutate condizioni della professione.
Ora spetterà al Parlamento fare propria l'esigenza di cambiamento, trasformandola in legge.
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Inviato da: aurolapeste
il 01/11/2008 alle 11:43
Inviato da: luigi1260
il 10/12/2007 alle 14:31
Inviato da: avanguardia07
il 01/05/2007 alle 20:25
Inviato da: Gastonepap
il 16/03/2007 alle 13:26