i miei viaggi

Tornando a casa


In realtà non è che mi aspetti qualcosa in particolare, tornando qui a Pisa.Ci torno per motivi di lavoro, e ogni volta mi sento più estraneo.Di qui, eccezion fatta per i rapporti con la mia famiglia, continua il legame con le cose, un legame di silenzioso reciproco scambio.Non ho niente contro questi luoghi nè mi disturba la loro fissità. Sono luoghi, come ce ne sono tanti.Mi intristiscono invece le persone.Incontro vecchi amici e conoscenti e li vedo sempre dire le stesse cose, raccontandomi/si le stesse bugie sempre più malinconicamente.Immobili.Guardandoli meglio, quasi mi sembra di vedergliela addosso la patina del tempo.Figure bidimensionali come vecchie foto, ingiallite.Io corro,corro così veloce che di tanto in tanto mi sbircio allo specchio, per non rischiare di finirci davanti più in là e non riconoscermi.In generale,vedere che le persone qui rimangono sempre uguali a se stesse mi inquieta.Sembrano vecchi marinai che raccontano continuamente la solita storia, perennemente in attesa del fantastico viaggio che "vedrai che ora parto", e che non partiranno mai.Che' lo sanno, che non partiranno mai, ma non se lo dicono.Leggo i quotidiani, al bar, ma le notizie sono sempre le stesse.Potrei leggere "la Nazione" di tre anni fa,e non mi accorgerei che è vecchia,se non controllassi la data.Perciò mi chiudo in questa stanza, come fosse la navicella che uso per viaggiare - indietro - nel tempo.Mi muovo proteso in avanti, la mia attenzione è unicamente rivolta a quel che verrà.Ogni piccola cosa che faccio è preparativo per quelche andrà ad accadere.Per far si che quello che spero e voglio accada.Perchè mi pare normale che sia così.Anche questa volta scapperò da qui, sgusciando via furtivamente prima di affondare nella melma che lì per lì accoglie morbida i piedi, e poi col primo sole seccando te li imprigiona.Prima di diventare uno degli infiniti soggetti sfuocati di questa foto in bianco e nero che è Pisa.Prima di essere ingoiato dalla normalità sempre più anticamera dell'oblio.So che ormai non riuscirei ad adeguarmi.Soche morirei di inedia, iniziando a morire da dentro.Morirei di tristezza, ora che sono così abituato a sentirmi felice.