APRIAMO GLI OCCHI

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IL CAMBIAMENTO NON E' FOLCLORE
I cambiamenti veri avvengono o con la resistenza vera, per intenderci, quella che han fatto i partigiani, o cambiando radicalmente i nostri modi di vivere, i nostri consumi e costumi. Non chiediamo agli altri di fare ciò che non facciamo prima noi.E' inutile andare in piazza e poi guardare la TV.E' inutile gridare la pace e mangiare cadaveri d'animali o loro derivati in tavola... nutrirsi del latte killer!E' inutile pensare di cambiare, apportando modifiche marginali al sistema necrofilo; la rivoluzione digitale ha indicato la strada, ma è fatica percorrerla, si preferisce rattoppare la vecchia via fin che si può: predomina e si privilegia il pensiero delle convenienze a breve, il modo migliore per autodistruggersi o rassegnarsi alla "quieta disperazione".E' inutile pensare di cambiare il nostro Paese se continuiamo a eleggere e avere nei posti di comando la solita classe dirigente o epigoni derivati, leader dallo spirito morto, responsabili di questo disastro e questa deriva.... incapaci di vedere il mondo da un'altra prospettiva, valutare le cose da altre angolazioni, acciecati dalla fazione: stanno amputando le anime della gente e "non c'è niente di peggio che assistere alla stupida amputazione dell'anima, perché per quella non c'è protesi!". C'è invece l'esigenza di anime non negoziabili, che non vendono nessuno per comprarsi un futuro... e il futuro deve essere protetto. La menzogna dilaga, mentre bisogna essere critici, severi, veri con se stessi e con chi si assume responsabilità politiche, amministrative, di governo. Una carenza di senso che marca inesorabilmente il declino del nostro Paese, incapace di critica aspra, ma vera, su contenuti, non su escort, e di intraprendere percorsi sconosciuti e non quelli soliti già battuti. La nuova era lo esige... la società dello spettacolo integrata è dimenticata.Si deve rifondare: oltre la destra e la sinistra, osare cambiare e cercare nuove strade. Il labirinto è logorante! Il nuovo mondo è tutto da costruire, sfugge le categorie obsolete, ha il proprio DNA nel codice alfanumerico, viaggia nella rete ed è in armonia con l'ambiente. Vive di relazioni profonde, sincere... non a tempo! Ognuno è responsabile della felicità dell'altro, perché la vera felicità è solo quella condivisa.E cosa stanno pensando di fare? Imbrigliare la rete! E da poco si meravigliano dell'inquinamento prodotto. E infine mettono gli uni contro gli altri nella guerra della disperazione.Ma la rete è un altro mondo, non è il clone del vecchio! Le nuove comunità sono già nate, dobbiamo solo prenderne consapevolezza, agevolarne la crescita e la riproduzione. Il cambiamento si attua cambiando i geni del sistema. Ma questo dipende da noi, da ognuno di noi! Con coraggio, determinazione... nella verità, non nel tradimento. Spesso nell'umiliazione e nella sconfitta, sapendo però che in quella umiliazione e sconfitta abbiamo vissuto, guadagnato quei centimetri che ancora ci separano dalla meta... di nuova vita. Un sogno? Un'utopia? No! Un modo di vivere! (Parma, 19/06/2009)Luigi Boschiwww.luigiboschi.it