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Sanità e rifiuti: l'atto d'accusa della Corte dei Conti


"Alla base delle gravi emergenze vi è una serie di omissioni e inadempienze, da attribuire alle molteplici incertezze normative, a una carente programmazione, nonchè alla incapacità di taluni amministratori di attivare tempestivamente i fondi stanziati per la realizzazione di essenziali infrastrutture". Santoro ha anche parlato di una incapacità "di ottemperare ad una corretta comunicazione con le popolazioni di riferimento", ricordando che "a tali lacune non sempre ha corrisposto l'azione sostitutiva delle strutture commissariali, le quali hanno assunto un ruolo onnicomprensivo di programmazione, attuazione e gestione dell'intero ciclo dei rifiuti, con la deresponsabilizzazione da parte dei livelli istituzionali ordinariamente competenti in materia".Anche per quest'anno, come scrive nella sua relazione Esposito, «il 70 per cento degli atti di citazione ha riguardato illeciti aventi ad oggetto danni subiti da enti territoriali per effetto delle condotte dei rispettivi amministratori e dipendenti». Per la nostra provincia, nel capitolo dedicato agli Enti Locali, viene messo in evidenza un danno di circa 84 mila euro per la Provincia, derivante dall'assegnazione di un incarico. Non solo, anche sulla base dell'audizione della Commissione Bicamerale di Inchiesta sul ciclo dei rifiuti, emerge, secondo la relazione di Esposito, che «la capacità di quelle ora attive, Savignano, Sant'Arcangelo Trimonte, San Tammaro, Chiaiano e Terzigno sono in via graduale di esaurimento tra il 2011 e il 2012 .Risulta evidente che, in attesa della realizzazione degli impianti previsti e viste le difficoltà di raggiungere soddisfacenti livelli di raccolta differenziata, i rifiuti dovranno essere nelle discariche, per cui in assenza di siti alternativi, il problema appare incombere in tutta la sua gravità.Ma sanità e rifiuti sono solo due facce dell'allarme lanciato dalla Corte. Fonte: http://www.corriereirpinia.it/default.php?id=999&art_id=5117