Civis

Sogno l’agorà


« L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.».(1)L’autore descrive la nostra tragica realtà e, contemporaneamente, ci indica la difficile strada per uscirne. La speranza di vita di un sessantacinquenne è di circa diciannove anni (2). È il mio caso, io che sento un po’ di responsabilità per “l’inferno” in cui viviamo. Guardo la gente intorno, la mia città e penso: a cosa dare spazio? Forse ho trovato una risposta.Provare a far (ri)nascere l’agorà. Lo spazio pubblico e privato, di tutti e di ciascuno.Lo spazio dell’incontro e del confronto dove le idee si definiscono e si arricchiscono. Dove possono concretizzarsi concetti come “valori condivisi", "beni comuni", "società giusta". Dove i problemi privati, individuali possono collegarsi fra loro e trovare soluzioni comuni.Dove, insieme, si ride e si piange, si canta e si parla, si discute e ragiona, si trovano assonanze e differenze e sempre si cercano le ragioni dell’unità, della comune cittadinanza.Dove insieme «riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.».(1)In un mondo dove, con la Rete, è facile connettersi  e complesso relazionarsi fra cittadini,io sogno l’agorà (1)  Italo Calvino, Le città invisibili(2)  Fonte ISTAT 2011: a 65 anni la speranza di vita è di anni 18.4 (uomini) e 21.9 (donne)