Civis

Ritorniamo nei territori


“COSENZA, 12 lug - Il sindaco di Scalea Pasquale Basile, eletto a capo di una lista civica, e 5 assessori della sua giunta sono stati arrestati in una operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza che ha portato all'arresto di 38 persone. Tra le accuse contestate a vario titolo agli indagati, associazione mafiosa, concorso esterno, sequestro di persona, corruzione, turbativa d'asta, turbata libertà del procedimento amministrativo, concussione, aggravati dal metodo mafioso.” La notizia, ripresa dall’agenzia ANSA, ripropone il tema antico della permeabilità della politica alle infiltrazioni delle organizzazioni criminali. Tuttavia vi è un aspetto, nel caso specifico, che vale la pena sottolineare:  sembrerebbe che più che di “infiltrazione” si possa parlare di “sostituzione” ossia è l’organizzazione criminale che crea il sistema politico locale (lista civica) come strumento dei propri affari illeciti.Ovviamente Scalea rappresenta un caso limite ma,  da tempo è da più parti,  si denuncia che la crisi della politica si manifesta anche con la nascita delle liste civiche (dalle 170 del 2007 ai 279 del 2012 – Al seggio è boom di liste civiche Il sole 24 ore 30 aprile 2012)  che sono la rottura del legame del partito nazionale con il territorio.La domanda che noi, qui, dobbiamo porci: può il PD perdere il suo legame territoriale abdicando a favore di liste civiche locali? Io credo di no per più motivi:molti problemi locali possono trovare la soluzione in iniziative che locali non sono;la cura dei problemi locali può essere efficacemente affrontata solo confrontandosi con i problemi analoghi, eventualmente risolti, di altre realtà;le liste civiche spesso si configurano come fazioni aggregate intorno ad un leader il che, fra l’altro, non contribuisce alla coesione sociale;il criterio di selezione del gruppo dirigente di una lista civica, generalmente già difficoltoso per l’esiguità numerica dei componenti,  è soprattutto la “fedeltà”;in gruppi ristretti legati a uno od a pochi leaders anche la democrazia interna “soffre”.Sono solo accenni ad un problema serio: quale forma, quale organizzazione deve avere il partito oggi. Non credo che il superamento delle liste civiche e la capillare diffusione dei circoli sia la panacea di tutti i mali ma, anche nell’era digitale, riunire le persone, guardarsi negli occhi, discutere e confrontarsi, eventualmente decidere, è fondamentale.