Civis

I politici devono dare il buon esempio?


La cronaca, quotidianamente, riporta episodi in cui politici hanno messo in atto comportamenti che suscitano lo sdegno dell’opinione pubblica: inappropriati, arroganti, volgari. Ciò pone numerosi interrogativi, qui ne propongo uno: i politici devono dare il buon esempio? Sicuramente pretendiamo comportamenti leciti, ma li vorremmo anche “decorosi”? Leggo sul vocabolario Treccani, “Decoro: … dignità che nell’aspetto, nei modi, nell’agire, è conveniente alla condizione sociale di una persona o di una categoria: vivere, comportarsi con decoro; … . Si dice anche, …, col significato più generico di dignità, sostenutezza, decenza e simili … “. Qui, aggiungo anche, per comportamenti decorosi intendo azioni, atteggiamenti, parole che siano proponibili come esempio.Quasi tutti siamo, direi istintivamente, portati a comportarci decorosamente, a dare il buon esempio. Lo facciamo nel nostro ruolo di genitori, insegnanti, lavoratori, cittadini, … . Insomma, il ruolo che rivestiamo ci spinge ad un comportamento che sia di esempio per chi ci osserva. Tre sono i motivi che, a mio parere, ci inducono a tale atteggiamento. Il primo è riconducibile all’etica della responsabilità (Max Weber) che ci impone di tener sempre presenti le conseguenze del nostro agire; non sono sufficienti le buone intenzioni ma contano gli effetti provocati dal nostro comportamento. Credo che il senso di responsabilità sia innato in ciascuno di noi e si evidenzi in particolar modo nei confronti delle persone che ripongono in noi la loro fiducia (figli, colleghi, dipendenti, elettori, …). Più importante è il nostro ruolo nella società, più siamo visibili, maggiore è la nostra responsabilità. Il secondo motivo è il desiderio di riconoscimento sociale: i comportamenti decorosi accrescono la stima degli altri nei nostri confronti. Terzo motivo è l’accrescimento della nostra dignità e la considerazione che abbiamo di noi stessi. Focalizziamo l’attenzione sulla politica. Dare il buon esempio, come cittadini, ci aiuta a meglio tutelare i “beni comuni”; ossia quei beni materiali ed immateriali che appartengono a tutti noi e che consentono la convivenza civile. Farlo dipende da noi ma può essere più o meno facile, più o meno gratificante in relazione all’ambiente in cui viviamo. Quest’ambiente, a cui ciascuno di noi contribuisce, è condizionato fortemente anche dai politici che noi eleggiamo. Da essi ci aspettiamo che assolvano al mandato per cui sono stati eletti, ottemperino alle promesse fatte. La domanda è: possono farlo senza dare il buon esempio? Ossia senza avere un comportamento, un linguaggio decoroso? Sembra che una delle regole principali che un politico segue sia quella di “piacere”; ossia di agire e parlare in modo da riuscire gradito ai suo elettori. Ciò è sicuramente un male se per “piacere” si trascurano le cose utili e giuste. Quindi se un politico agisce senza dare il buon esempio, in modo poco decoroso, lo fa perché pensa di piacere? Se SI, egli pensa che agli elettori non dispiacciano i suoi comportamenti poco decorosi oppure ritiene che, pur storcendo il naso, gli perdoneranno i suoi “inciampi”. Se NO, bisogna pensare che molti politici, avventatamente, abbiano comportamenti poco graditi; altrimenti non si spiegherebbero i numerosi esempi a cui assistiamo. In ogni caso noi elettori non ne usciamo molto bene.Ci viene in soccorso la nostra, anche in questo caso disattesa, Costituzione, che afferma con chiarezza: Art. 54 comma 2: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.”A questo punto è ragionevole concludere che: i politici hanno il dovere di dare il buon esempio e il dovere di noi cittadini è anche quello di ricordarlo loro con energia nei modi e nelle forme proprie della democrazia.