CALICI DI STELLE

TROPPO ZUCCHERO NELLE BIBITE:UNA TASSA PER BERE MENO


David Cameron ha annunciato l'introduzione di una "soda tax" nel Regno Unito. Dall'Aprile 2018, sarà applicata un'Accisa di 24 Pence o di 18 Pence, su tutte le bibite contenenti, rispettivamente più di 8 grammi di zucchero per ogni 100 millilitri, o 5 grammi di zucchero per ogni 100 millilitri. La motivazione comportamentale per la tassa sulle bibite zuccherate più controversa, è che il loro consumo produce anche internalità, ovvero, costi che imponiamo a noi stessi ma che non riusciamo a cogliere, ad esempio, perchè siamo troppo orientati al presente, mentre le conseguenze di una cattiva dieta si manifestano nel futuro. Vari esperimenti hanno dimostrato che la semplice informazione sul numero delle calorie non ha nessun impatto. E non lo hanno neanche approcci più creativi, come dire quanti minuti dovremmo correre per bruciare le calorie ingerite. Se neanche quando abbiamo tutte le informazioni siamo capaci di incorporarle nelle nostre scelte, la tassa può avere un'ulteriore giustificazione. Innanzitutto, la tassa sulle bibite è regressiva, perchè a consumare sproporzionatamente più bibite sono le famiglie più povere. Quando i molti benefici Fiscali favoriscono i redditi più alti, è difficile giustificare una tassa proprio su chi è meno capace di pagarla. Gli effetti potrebbero essere meno regressivi se la tassa avesse un impatto in termini di salute maggiore proprio sulle famiglie più svantaggiate. Se si tassano solo le bibite, c'è il rischio che i consumatori reagiscano consumando altri cibi spazzatura esenti dalla tassa.Tuttavia è irrealistico pensare che la tassa possa risolvere radicalmente l'attuale emergenza Obesità nel Regno Unito.