CALICI DI STELLE

SHARING ECONOMY,ECCO COME FUNZIONA UN HOME RESTAURANT


E'stata approvata dalla Camera una legge per regolamentare il fenomeno dei social eating,o meglio,degli home restaurant,quelle forme di economia condivisa attraverso le quali un privato cittadino può organizzare cene a pagamento a casa propria,il tutto a partire da piattaforme attive online.Una sorta di Uber da spendere a tavola,contro il quale però si stanno scagliando i ristoratori tradizionali e le loro categorie di riferimento.La legge in approvazione in parlamento sarebbe più che altro una loro azione,e prevede per esempio un tetto massimo al giro di affari annuo di queste realtà,pari a 5 mila euro."Un limite improponibile",dice Cristiano Rigon,patron di Gnammo.com,una delle piattaforme italiane attraverso le quali si possono organizzare eventi di social eating e home restaurant.Aggiunge Rigon:"Questo tetto va contro i dettami della Ue che ha stabilito di non porre limiti a questo tipo di economia."Gli fa eco Mirko Derosa,giovane ristoratore che si è di recente impegnato(anche economicamente) nella creazione di un locale tradizionale a Milano:"Mi sembra che la ristorazione preveda attori di serie A(chi lo fa in casa e guadagna senza sostenere alcuna spesa o obbligo)e di serie B,come il sottoscritto che oltre alle tasse,ha dovuto sottostare a tutta una serie di norme costosissime,dall'assunzione dei dipendenti,agli spogliatoi,ai dispositivi anti-barriere architettoniche,passando per estintori e canne fumarie."La sharing economy va normata,conclude Derosa,"non può consentire ai furbi di fare il bello e il cattivo tempo."