CALICI DI STELLE

CI SI PUO'PENTIRE DI ESSERE DIVENTATA MADRE?SEMBREREBBE DI Sì,E NON E' PECCATO


E'umanamente possibile pentirsi di essere diventata madre?Per la scrittrice e sociologa israeliana Orna Donath,autrice del libro Pentirsi di essere madre,sembrerebbe di sì.E come lei,anche le 23 donne israeliane intervistate tra il 2008 e il 2013.La donna,in quanto tale,è spesso oggetto di biasimo feroce,commiserazione e lode in relazione al suo ruolo di procreatrice.Viene tacciata di essere "anormale"se non li fa,compianta se li ha troppo giovane,ridicolizzata quando è troppo vecchia per averli,ostacolata se intende interrompere la gravidanza,compatita se li tira su da sola,condannata se li ha con uno spermatozoo extraconiugale,messa alla pubblica gogna quando pagata per partorire il figlio di un'altra.Delle idee delle donne,della loro visione del mondo se ne parla sempre poco.Le idee delle donne non tirano quanto il loro fisico,e non aprono dibattiti che dovrebbero essere già obsoleti da decenni,come ad esempio gestire il proprio utero.In questo senso,il corpo delle donne è,tristemente,una macchina potentissima.Per dirlo con le parole della scrittrice:"diventare madre è instaurare un rapporto con una persona che non si conosce,un salto nel vuoto."E' il retaggio di una visione buonista credere che per natura tutte le donne saranno delle madri amorevoli,impeccabili,soddisfatte.Bisogna liberare le donne da quella maledetta gabbia dorata,dal peso dell'aspettativa sociale,vantaggiosa in primis agli uomini al controllo,e smantellare quell'altare votivo dove posa la moderna dea della fertilità.Ma se oggi,nel 2017,stiamo ancora parlando delle stesse problematiche a cui non seguono risultati concreti,sia socialmente ed economicamente,vuol dire che la strada da percorrere è ancora un pantano sul quale camminare a testa bassa.