CALICI DI STELLE

QUANTE SCELTE SENZA SENSO COI SOLDI DEGLI SMS SOLIDALI


Macerie e morti. Distruzione e disperazione. Cos'ha provato chi a fine Agosto 2016 ha visto scorrere le immagini del terremoto di Amatrice? E cos'ha pensato nel momento in cui col cuore e con le mani ha risposto all'appello d'aiuto pigiando sulla tastiera del telefonino il numero 45500 per donare immediatamente 2 euro? Dove, a chi e per cosa pensava di mandare quei soldi? Per rispondere bisognerebbe poter entrare nella testa dei donatori. E non è facile. Se la raccolta ha raggiunto i 33 milioni, vuol dire che gli sms solidali sono stati 16 milioni e mezzo. Sono tantissimi, arrivati da milioni di numeri diversi. Spediti da milioni di cittadini, tutti, o quasi legati da una stessa emozione, dallo stesso intento, dalla stessa volontà di aiutare i Paesi e le persone più colpite dal sisma. Peccato che i soldi abbiano poi preso altre strade. Dove sono andati a finire, perché e per colpa di chi siano stati dirottati sta cercando di chiarirlo un'inchiesta ancora contro ignoti, aperta nei giorni scorsi dalla Procura di Rieti. Di certo, nessuno li ha rubati o imboscati. Più che altro si sono dispersi per le vie più disparate, investiti in una serie di impieghi difficili da concepire anche per la più fervida delle fantasie. Tra la polvere e le urla che un anno fa salivano dalle macerie, chi l'avrebbe mai immaginato che i 2 euro inviati via sms sarebbero serviti per una pista ciclabile, l'ammodernamento di una strada provinciale, il ripristino del sudatorio di una grotta termale, la realizzazione di sette piattaforme per l'atterraggio degli elicotteri e la sistemazione di una scuola in un paesello fuori dal cratere sismico? Nelle zone terremotate se ne parla da mesi e non sempre in modo sereno. Il 13 Luglio scorso uno scoop del sito Cronache Maceratesi ha rivelato il finanziamento di 5,5 milioni per la pista ciclabile Civitanova-Sanremo, ed ha costretto la Regione Marche a rimangiarsi il progetto approvato due giorni prima. Mugugni e lamentele non si sono fermati e ad amplificarli ci ha pensato Sergio Pirozzi sindaco di Amatrice, il Paese in provincia di Rieti divenuto simbolo del disastro di un anno fa che ha detto:"E' stata tradita la fiducia della gente. Va bene mettere a posto le scuole, ma andavano finanziate con i fondi per l'edilizia scolastica, non con il tesoretto degli sms solidali. Chi ha sbagliato chieda scusa agli Italiani."