CALICI DI STELLE

SACCHETTINI PER FRUTTA E VERDURA DAL PRIMO GENNAIO A PAGAMENTO NEI SUPERMERCATI


Sostenibilità sì, ma solo a metà. Dal 1° Gennaio 2018 i sacchetti che al supermercato usiamo per frutta e verdura dovranno essere in platica biodegradabile e compostabile, ma solo usa e getta e sempre a pagamento. Per gli alimenti sfusi, infatti, le buste riutilizzabili sono bandite. A mettere nero su bianco il divieto è una lettera con cui il Ministero dell'Ambiente ha risposto ai dubbi della Grande Distribuzione: ambientalisti e persone attente al portafoglio dovranno mettersi l'anima in pace. Alternative non ce ne sono a quello che a tutti gli effetti appare l'ennesimo balzello a carico dei consumatori, nonostante in Europa ci siano supermercati in cui i sacchetti riutilizzabili sono ammessi e incentivati anche per frutta e verdura. La lettera del Ministero inviata ai responsabili degli Uffici Legali di Coop, Conad e dell'Associazione di Categoria Federdistribuzione è chiara:" Non viene contemplata la possibilità di sostituire con sacchetti riutilizzabili, i sacchetti forniti a fini di igiene come imballaggio primario per alimenti sfusi nei reparti del "fresco". A chiedere all'Italia di ridurre l'uso di sacchetti in plastica tradizionale è l'Europa, dove in Svizzera è stato lanciato dall'Associazione dei Commercianti, un progetto pilota. In tutti i punti vendita, i clienti sono incoraggiati a fare a meno dei sacchetti in plastica mettendo a disposizione un sacchetto a rete realizzato in fibra di cellulosa, lavabile e riutilizzabile, e si permette ai clienti di portare il proprio sacchetto o contenitore per l'acquisto di ortofrutta. L'unico presupposto è che esso sia trasparente in modo da permettere al personale di cassa di vedere il contenuto. I clienti possono anche mettere diversi tipi di ortofrutta nello stesso sacchetto apponendo più etichette