CALICI DI STELLE

I SEI TRUCCHI NEI MENU' DEI RISTORANTI PER FARCI SPENDERE DI PIU'


 Troppo spesso ignoriamo quanto lavoro ci possa essere dietro il menù che teniamo tra le mani al ristorante. Quelle poche pagine davanti a noi sono state appositamente studiate per farci spendere il più possibile, grazie ad almeno 6 trucchetti psicologici sfruttati dai ristoratori. Un ruolo determinante lo fanno il font, cioè, il tipo di carattere scelto dal ristoratore per scrivere il proprio menù. Per esempio, il corsivo e sinonimo di qualità. Una ricerca in Svizzera ha dimostrato che un vino con il nome più difficile da leggere viene scelto di più se scritto con un carattere semplice. La descrizione è un dettaglio da non sottovalutare in un menù. I ristoratori più attenti sanno che i clienti sceglieranno un piatto con la descrizione più lunga e dettagliata. La scelta per il piatto meglio descritto può arrivare anche ad un terzo dei casi. A mettere a dura prova lo scetticismo dei clienti ci pensano poi formule come "della nonna" oppure"fatte a mano". Di sicuro quel che incide è la lunghezza del testo, più sarà breve, più spiccherà un prezzo che può essere considerato troppo alto. E' teoria diffusa che anche i colori possano influenzare le scelte dei clienti. Il colore verde, ad esempio, è spesso associato ad un cibo considerato sano, mentre l'arancione stimolerebbe l'appetito. Il rosso, spesso usato in cucina per stimolare sì l'appetito, ma con un valore più forte, quasi di urgenza:per questo è di solito associato ai cibi più cari. Altro trucco, è quello di piazzare il piatto più caro presente nel menù, all'inizio in modo che gli altri appaiano più convenienti, anche se magari con un prezzo comunque alto. L'uso delle foto è spesso sconsigliato, perché abbassa la percezione della qualità del locale, più associato al genere"fast food". BUON 2018