CALICI DI STELLE

CHE INGIUSTIZIA!


Nel campo della tutela dei diritti, un diritto meritevole di tutela dovrebbe uscirne intonso. Invece non sempre accade. Infatti, se si è necessitari a rivolgersi al giudice per domandare tutela, e poi la domanda viene accolta, ci si trova nella singolare e abberrante condizione di doversi pagare comunque le spese legali. Com'è possibile? Eppure l'articolo 91 del codice di procedura civile, sancisce al primo comma che" Il giudice, con la sentenza che chiude il processo davanti a lui, condanna la parte soccombente al rimborso delle spese a favore dell'altra parte e ne liquida l'ammontare insieme con gli onorari di difesa." E l'articolo 92 c.p,c. recita poi che"Se vi è soccombenza reciproca, ovvero, nel caso di assoluta novità della questione trattata o mutamento della giurisprudenza rispetto alle questioni dirimenti, il giudice può compensare le spese tra le parti parzialmente o per intero." Tale articolo è stato riformato tra il 2009 e il 2014 anche per  contenere la discrezionalità del giudice nella compensazione. Si pensi a chi ottenga una sentenza favorevole con il riconoscimento di un credito o per un risarcimento per 20 mila euro e poi si trovi a dover far fronte a spese legali(compresi gli oneri), e di consulenza tecnica per circa 10 mila euro, e che debba dunque attingere dalle proprie risorse poichè(pur risultando vittorioso), il giudice ha comunque deciso di malamente compensare le spese. Il suo credito si dimezzerebbe immediatamente. Un vulnus insostenibile! Dovrebbe donque costui impugnare la sentenza solo per la parte di compensazione delle spese legali, così dovendo affontare un nuovo giudizio(col rischio peraltro di soccombervi), con la condanna alle spese. Una situazione Kafkiana!