CALICI DI STELLE

SEXSOMNIA, L'ATTIVITà SESSUALE NOTTURNA CHE PUò TRASFORMARSI IN VIOLENZA


La parola Sexsomnia indica una condizione medica di recente definita come un disturbo del comportamento sessuale durante il sonno. Nello specifico, rappresenta una particolare situazione di sonnambulismo, in cui si mette in atto un'attività sessuale in modo inconscio. Di solito, si manifesta nella fase non-rem del sonno, in cui il corpo e le sue funzioni sono in una lenta fase di addormentamento e rilassatezza. Il soggetto è inconsapevole di questa attività sessuale notturna che può manifestarsi attraverso la masturbazione o con rapporti coitali o extracoitali con la partner, e in alcuni casi estremi può succedere che il soggetto affetto da Sexsomnia diventi violento e pericoloso, sempre durante il sonno. Nel 2003, Colin Shapiro, direttore dell'istituto di Nuropsichiatria e della clinica Sleep and alertness al Toronto Western Hospital, ha coniato il termine Sexsomnia, dando inizio ad una vasta ricerca, i cui risultati vennero pubblicati nella rivista New scientist, e in seguito presentati a San Antonio, in Texas allo Sleep 2010, un incontro annuale di medici e scienziati nel Campo della Medicina e della Ricerca sul sonno. La Sexsomnia, può essere un'esperienza diversa da persona a persona, rilevando anche una distinzione tra il modo di manifestarsi nelle donne, nelle quali si osserva per lo più l'auto-stimolazione, e negli uomini invece, tendono a coinvolgere la partner. A livello neuronale, questo complesso comportamento erotico nel sonno viene spiegato facendo riferimento a una Rete Cerebrale composta da diversi gruppi di neuroni che possono essere o non essere attivi. Molti sono, infatti, i neuroni sottocorticali e corticali inattivi durante il sonno. Ad esempio, la formazione reticolare e le strutture ippocampali reagiscono in modo uniforme durante il sonno a qualsiasi stimolo esterno per preservare l'integrità del corpo. Tali strutture corticali sono normalmente molto più attive durante il sonno rem come parte della mentalità onirica. Alcune delle strutture corticali rimangono invece non funzionanti come i responsabili della memorizzazione e dell'apprendimento, o quelle che ci aiutano a distinguere gli eventi da realtà oggettiva ed esperienze intrinseche rimanendo inattive e rendendo alcune delle funzioni di ordine superiore compromesse, inclusa la coscienza. I casi riscontrati non sono molti, a causa dell'imbarazzo, ma anche alla poca conoscenza del disturbo e della paura di essere giudicati.