CALICI DI STELLE

"DAREDEVIL SELFIE" O" CHALLENGE": COSì SI RISCHIA O SI MUORE SUL WEB


Andrea Barone, 15 anni, Sabato scorso è morto cadendo per 25 metri, in un condotto di aerazione aperto, dopo che si era avventurato sul tetto, chiuso al pubblico, di un Centro Commerciale a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano. Sembra che con gli amici si fosse arrampicato fino in cima per scattarsi un selfie, o meglio, un "daredevil selfie," cioè, quelle foto che vengono postate per testimoniare un'impresa pericolosa, o comunque insolita. In realtà, il daredevil selfie è solo una tra le tante azioni pericolose che vengono stimolate dal Web. Ci sono le sfide, chiamate "Challenge", in gergo, come mangiare un gessetto, o il contenuto di un pacchetto di sigarette, o addirittura, una pastiglia di detersivo, come il "Tide Pod Challenge", che l'anno scorso ha fatto finire in ospedale una cinquantina di adolescenti Americani. Secondo un'indagine condotta su 10 mila adolescenti, dalla Società Italiana di Pediatria, disagio e autolesionismo, dilagano grazie a Internet e riguardano il 15% del campione.
ANDREA BARONE CON UN AMICO SU FACEBOOK AFFACCIATI SULL'ABISSO