CALICI DI STELLE

E' BOOM DI ANIMALI SELVATICI NELLE CASE EUROPEE


Ogni anno nel Mondo si fa traffico illecito di un numero impressionante di animali selvatici ed esotici. Tre milioni di uccelli, due di rettili, circa 50 mila scimmie e oltre mezzo milione di pesci tropicali. Molti di questi arrivano nelle nostre case, per vie lecite o illecite. Secondo le ultime stime contenute nel rapporto dell'Efa(Eurogroup for animals), si tratta di una vera moda. I più venduti? Camaleonti, gechi, e iguane, mentre i pappagali amazzonici"vincono" nella categoria uccelli. Il giro di denaro, secondo il Parlamento Europeo, solo in Europa, il mercato di questi inadatti animali da compagnia, muove circa 8 miliardi di euro l'anno(tra i 10 e i 20 miliardi di dollari a livello mondiale:fonte Interpool). Una vera macchina di soldi, molti in nero. In crescita è anche il traffico illegale di animali selvatici dal Centro e Sud America. Pare che ai ricchi dell'Est, le poltrone leopardate non bastino e amino portarsi nelle suntuose ville, tartarughe marine, caimani e coccodrilli. Oltre al problema legale, è talmente difficile garantire le loro necessità, che si finisce per far soffrire bestiole nate per vivere altrove o creare importanti problemi alla fauna locale, come nel caso delle tartarughe Trachemys, spesso liberate in maniera irresponsabile, che hanno devastato le popolazioni di testuggini, o degli scoiattolini americani che, inizialmente scappati da qualche abitazione, si sono diffusi inquinando pesantemente gli ecosistemi locali. Ma la legge che cosa dice? Secondo la Convenzione sul commercio internazionale di fauna e flora selvatiche, non si potrebbero tenere, mammiferi, uccelli, pesci, rettili, anfibi e invertebrati non autoctoni del territorio. I controlli, si basano su un sistema di permessi e certificati che vengono rilasciati a determinate condizioni, corredati di documenti che permettono l'identificazione degli animali e ne dimostrino la provenienza. Per le specie iscritte negli elenchi Cites(la convenzione sulle specie a rischio estinzione), la condizione più importante è che il commercio non sia nocivo alla sopravvivenza delle specie in natura, e che chi detiene gli animali lo faccia nel rispetto delle loro esigenze.