CALICI DI STELLE

GOOGLE E APPLE PAGAVANO ADDETTI UMANI PER ORIGLIARE LE CONVERSAZIONI CON L'ASSISTENTE VOCALE


Google e Apple, quest'ultima in particolare, è stata smascherata da un articolo sul quotidiano The Guardian, in cui il giornalista Alex Hern riporta che appaltatori esterni ad Apple sono pagati per ascoltare regolarmente stralci di conversazione dei clienti. Lo scopo è valutare l'attività dell'assistente vocale Siri in base ad un certo numero di fattori, incluso se l'attivazione fosse intenzionale o accidentale, se le risposte di Siri fossero appropriate, eccetera. Peccato che nel farlo, personale retribuito in tutto in Mondo prende parte a informazioni mediche riservate, accordi sulla compravendita di stupefacenti, atti sessuali ed altro. Per Google le cose sono andate in modo diverso, perchè l'azienda è finita sotto inchiesta in Germania per possibile violazione dei requisiti del GDPR (Regolamento generale europeo sulla protezione dei Dati, in inglese General Data Proctetion Regulation.) Il motivo, sono le segnalazioni sull'impiego di esseri umani per verificare la qualità delle registrazioni vocali private di Google Assistant. Pare evidente che tutte le aziende che hanno sviluppato Assistenti Vocali non possano fare a meno di valutare il funzionamento e l'efficacia dei loro prodotti in situazioni reali. Tuttavia, questa esigenza non rispetta la privacy degli utenti. Le Autorità di protezione dei Dati dovranno quindi decidere le misure finali necessarie per il loro funzionamento, conformemente alla protezione dei Dati. Non resta che attendere gli sviluppi, e sperare che i diritti dei cittadini europei siano adeguatamente tutelati, anche se questo vorrà dire avere Assistenti Vocali meno zelanti.