CALICI DI STELLE

DONNA AFRICANA DOPO IL PARTO CHIEDE DI NUOVO L'INFIBULAZIONE


Amina ha 20 anni, è arrivata da poco nel nostro Paese dall'Africa. La visita dal medico in un ambulatorio della provincia di Treviso(Veneto) rivela una verità sconvolgente: i suoi organi genitali sono stati tagliati e poi ricuciti malamente. E' la pratica tribale dell'infibulazione(foto) con escissione che coinvolge milioni di donne al Mondo. Consente i rapporti sessuali, seppur dolorosi, ma nel parto si rischia la vita. Il medico la convince a riaprire la ferita per far nascere il bimbo e tentare di ricostruire in qualche modo la vagina martoriata. Dopo il parto, però, la donna chiede di tornare come prima, infibulata, forse sotto pressione del marito o sotto l'influsso di tradizioni millenarie che cozzano con il nostro Ordinamento Giuridico, con la Civiltà, con il buon senso. Difatti il medico si rifiuta. Le mutilazioni genitali che coinvolgono oltre 200 milioni di bambine e donne in 30 Paesi tra Africa, Medio Oriente e Asia stanno diventando un fenomeno crescente anche da noi. Lo testimoniano i casi emersi negli ospedali, nei consultori e nelle scuole. Raprresentano la punta di un iceberg, un tabù difficile da infrangere.