CALICI DI STELLE

QUANDO LA PROPRIA SORTE è AFFIDATA AL MARE


Mappe geografiche, codici cifrati, ma anche richieste di aiuto e di grazia, dichiarazioni d'amore, addii struggenti. Sono tanti e diversi i messaggi in bottiglia affidati al mare, capaci di viaggiare cullati dalle onde e gettati lontano dalle tempeste, e di oltrepassare leghe e decenni. Il più antico tra quelli di carta ritrovati finora, è rimasto custodito per 132 anni dentro un recipiente di vetro dalla forma strana. Lo ha pescato per caso, l'anno scorso, una famiglia di Perth su una spiaggia australiana. Come è stato accertato successivamente attraverso ricerche d'archivio, si trattava di uno studio sulle rotte oceaniche dell'Osservatorio Navale Tedesco, condotto dalla nave Paula e datato 12 Giugno 1886. La Storia è piena di ritrovamenti di questo tipo, anche più emozionanti. Come quello di un pezzo di legno di cocco, su cui il marinaio giapponese Chunosuke Matsuyama e i suoi compagni, finiti su un'isola deserta nel 1784 e presumibilmente morti lì, incisero il racconto della loro drammatica vicenda. Una testimonianza che attraverso i giorni e i flutti, giunse un secolo e mezzo dopo nei pressi del villaggio di Hiraturemura. L'adolescente Jeremiah Burke, prima di scomparire insieme alla cugina Nora Hegarty, nel più famoso affondamento navale di ogni tempo, fece invece sapere:"Dal Titanic, addio a tutti, Burke di Glanmire". Nella notte tra il 14 e il 15 Aprile 1912, Jeremiah rinchiuse il biglietto in una boccetta di acqua santa che aveva ricevuto prima di partire per l'America, poi ritrovata un anno dopo la tragedia a Dunkettle in Irlanda. E non mancano risvolti romantici. A metà degli anni 50, un marinaio svedese utilizzò le correnti marine per trovare la sua anima gemella. Parecchi mesi dopo gli rispose una donna siciliana, Paolina. Cominciò una corrispondenza epistolare che si concluse con un matrimonio. Ancora ai nostri giorni, all'epoca di Internet e dei social network, c'è chi continua a scegliere il mare come ambasciatore di riflessioni, pensieri, sfoghi o altro. Lo sa bene Roberto Regnoli(foto)classe 1948. Dal 2005 ad oggi, camminando lungo le spiagge molisane e pugliesi, Regnoli ha trovato circa 800 bottiglie contenenti altrttante "sorprese"di vario tipo. Nella collezione di Regnoli, il messaggio che arriva da più lontano, non ha viaggiato attraverso le acque dell'Adriatico, ma per via aerea, a bordo di un palloncino che si era sollevato nei cieli inglesi di Nottingham durante una festa di una scuola elementare. Quello che è rimasto di più nel cuore di questo"cercatore di tesori in bottiglia", invece, è il foglio trovato nel 2006 su una spiaggia, intestato"Hotel la Sirenetta". Racconta Regnoli"Un uomo dà un addio sofferto all'amata,"L'unica cosa che mi aiuterà è saperti felice".