CALICI DI STELLE

C'OM'è CAMBIATO IL MODO DI ESPRIMERSI CON IL COVID-19


La Crusca, l'accademia che vigila sulla nostra lingua lancia un allarme: La pandemia ha sdoganato senza ragione troppi anglicismi e discutibili neologismi. Meglio dire"Lockdown"o"blocco"o"serrata"? Perchè"sanificare", dall'inglese sanification, e non semplicemente"disinfettare"? "dropet"o"gocciolina di saliva"?"Tracciamento dei contatti"o"contact tracing"?"Covid free"o"Libero dal covid"? Il Coronavirus parla(e ci fa parlare) una lingua fatta sopratutto di anglicismi. Ma si utilizzano pure espressioni belliche, come"zona rossa", comparsa in Francia durante la prima guerra mondiale per segnalare i territori del Nord-Est del Paese devastati dal conflitto con i tedeschi. E poi ci sono i termini scientifici come"fattore R0", che prima venivano pronunciati solo alle cene fra matematici, mentre ora trovano spazio nei discorsi di tutti i giorni della gente. Il rischio, avverte però la Crusca, è di farsi prendere troppo la mano. Sotto la lente degli esperti dell'accademia sono finiti numerosi neologismi in voga nell'era del Covid-19, tra cui"smartabile", da smart working, termine con cui si indicano le attività lavorative, nel pubblico e nel privato, che è possibile svolgere da casa. Altro esempio:"covidiota", colui che non rispetta le regole di igiene e di sicurezza, attraverso cui si punta a fermare il virus. Alcuni di questi neologismi, più o meno pronunciabili, verranno spazzati via dal tempo, o dal prossimo virus. Contro altri invece, non c'è vaccino, ed è probabile perciò che si solidifichino. Ci sono formule, figlie della pandemia, destinate ad eternizzarsi."Sanificazione" ci fa pensare all'essere sani, ma al suo posto potremmo anche usare la parola"decontaminazione". Prima, la parola"distanziamento" poteva alludere ad una forma emotiva di distacco, mentre adesso fotografa quel metro e mezzo di lontananza che fa da argine al contagio. Le"autocertificazioni" sono diventate durante il lockdown sinonimo di "lasciapassare". Abbiamo imparato cos'è un"paziente zero", una"curva epidemiologica", un"dispositivo di protezione individuale". E se un anno fa, di questi tempi, dicevamo"E' arrivata l'estate", ora invece diciamo"Siamo in fase 2".