Creato da dolcesettembre.1 il 19/10/2010
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Alda Merini
E' necessario
che una donna
lasci un segno
della propria anima
ad un uomo...di sè,
perchè a fare l'amore
siamo brave tutte.
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Messaggi di Dicembre 2018
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Ha voluto sposare il suo unico, grande eroe. L'uomo che le tiene sempre la mano mentre affronta le durissime terapie contro la leucemia. Una bambina cinese di 4 anni, Yaxin, ricoverata in un ospedale di Pechino da due, "ha sposato" il suo papà.
La “cerimonia” in pochi giorni è stato visualizzata da milioni di utenti su Facebook. E' stato il padre, Yuan, a organizzare il "matrimonio" così come voleva la sua bimba. Ora sta cercando di raccogliere fondi per proseguire le cure mediche.
«Fino all’ultimo non molleremo», hanno detto i genitori ai quotidiani locali. In questi due anni di calvario hanno speso tutti i loro risparmi, ma per continuare le terapie ci vuole un grande sostegno. In tanti si sono mossi per aiutarli. Ma quello che conta per Yuan è stato riuscire a realizzare il sogno di sua figlia che aveva sempre detto di voler essere una sposa «come le principesse».
E così anche i medici e gli infermieri si sono dati da fare per allestire la cerimonia in una grande sala nell’ospedale Burin di Pechino. «Tanti sono i suoi sogni – ha detto il papà – vorrebbe andare allo zoo, ritornare a giocare con i suoi amici, tornare nella sua cameretta. Poi un giorno mi ha detto “quando mi sposo?”. E io gli ho risposto: “Quando diventi grande come la mamma”».
E così poche settimane fa si è inginocchiato davanti alla sposa bambina, le ha donato un mazzo di fiori e l’ha abbracciata. Yaxin era bellissima come tutte le spose, con un abito improvvisato dalla mamma: un foulard bianco nei capelli, un grosso telo bianco intorno al corpo e un bouquet tra le mani. E ora avanti con gli altri desideri perché la piccola merità ogni affetto.
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Ogni 30 secondi una donna riceve un tweet ‘problematico’ o offensivo. L’84% delle volte il cinguettio violento è rivolto a una donna di colore. Sono i dati che emergono dal progetto Troll Patrol, lanciato a marzo 2018 da Amnesty International che ieri ha pubblicato i primi numeri, basati sul 2017. Uno sforzo globale di crowdsourcing nato per dimostrare la portata del fenomeno degli abusi su Twitter. Il social già in un precedente rapporto dell’associazione era stato definito “tossico per le donne“.
L’iniziativa è stata elaborata insieme ad Element AI, una società di software di intelligenza artificiale globale, ed ha studiato gli account, e relativi tweet, di 778 donne statunitensi e britanniche. Il campione selezionato comprendeva tutte le deputate del Parlamento del Regno Unito e del Congresso degli Stati Uniti, nonché donne giornaliste in testate come il Daily Mail, Gal Dem, il Guardian, Pink News, il Sun nel Regno Unito e Breitbart e il New York Times negli Usa. Il risultato: in un anno sono stati trovati 1,1 milioni di cinguettii offensivi, pari al 7,1% di quelli analizzati.
In campo, oltre all’intelligenza artificiale, è scesa anche una ‘pattuglia di troll’: 6500 volontari che, lavorando per 2500 ore, hanno studiato 288mila tweet unici. Al gruppo, formato da persone di età compresa tra i 18 e i 70 anni e provenienti da oltre 150 Paesi, è stato mostrato un tweet anonimo che menzionava una delle donne oggetto dello studio. Poi sono state poste semplici domande che chiedevano se il messaggio fosse offensivi o problematici. In caso di risposta affermativa ogni volontario ha dovuto sottolineare la natura del messaggio violento: misoginia, omofobia, razzismo o altri tipi di violenza. Queste ‘etichette’ sono state quindi associate ai 14,5 milioni di messaggi raccolti dall’intelligenza artificiale che è arrivata a scremare il milione di cinguettii violenti, risultato dello studio.
In particolare l’analisti ha rilevato che il 7% delle citazioni di Twitter di giornaliste era ‘problematico’ (5,8%) o rappresentava un abuso (1,2%). In totale circa 225.766 messaggi inviati a 454 giornalisti dello studio sono risultati offensivi. In media le politiche sono state menzionate in molti più tweet offensivi rispetto alle giornaliste (più di 800mila). L’attacco però è bipartisan, non tiene conto dei confini politici. Tra le frasi tipo: “Se venisse rapita, terrebbe la bocca chiusa?”. Oppure, “Spero che quando avrai bisogno del 118 i soccorritori si rifiuteranno di aiutarti”. E ancora commenti razzisti come: “Fai la cosa giusta e tornatene al tuo paese, stupida p******!”.
Per Amnesty lo studio vuole essere un’occasione per chiedere di più a Twitter. L’ong, infatti, ha più volte domandato alla compagnia di pubblicare i dati sugli abusi perpetrati sulla loro piattaforma. L’incapacità di farlo, secondo la stessa Amnesty, “nasconde la portata del problema e rende difficile la progettazione di soluzioni efficaci”.
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Chissà cosa avrebbero detto Alessandro Manzoni o Dante Alighieri nel vedersi un profilo Instagram a proprio nome. Con un progetto di DataLifeLab, laboratorio di ricerca dell’Università di Firenze, cento studenti di diverse scuole del capoluogo toscano hanno lanciato una nuova sfida: ideare e animare sui social network 14 personaggi studiati a scuola. Un modo diverso e originale per trasferire ciò che si apprende tra i banchi. E così da qualche settimana sul social più usato dai ragazzi troviamo @talete40, @aristotele.real, @niccomacchia14; @giovannigiolittiofficial; @alex_imanzo ma anche il profilo di Van Gogh, Friedrich Hegel, Eraclito, Seneca, Catone e persino Beatrice.
Il risultato è stato divertente: @aristotele.real direttamente da Stagira, ha postato una fotografia dello yougurt greco magro o della popolare insalata “alla greca” con gli hashtag #dieta#healt#followforlike#salute#colazione, ma ha messo anche la celebre immagine della “Scuola di Atene” con il post Party all night long.
“Come startup tecnologica Kinoa – spiega Ester Macrì – abbiamo un laboratorio di ricerca che si occupa di indagare sui giovani e le nuove tecnologie. Da mesi stiamo studiando Instagram. L’abbiamo fatto prima da ricercatori accademici e poi ci siamo buttati sul campo ideando questa sfida. Durante un pubblico forum dove c’erano presenti tanti ragazzi di scuole diverse abbiamo pensato di proporre loro di creare dei profili di personaggi studiati a scuola facendoli rivivere sul social. Un esempio? Immaginare Seneca quando si sveglia la mattina. Il contenuto doveva essere aderente al personaggio scelto”.“La sfida del ‘Social Challenge‘ è servita – spiega Macrì – a lanciare un messaggio: i social network devono far parte della scuola; quest’ultima deve rendersi conto che Instagram è parte integrante della vita dei ragazzi; non può gettare la spugna ma far capire loro che si possono abitare anche in maniera intelligente”.
I ricercatori stessi sono rimasti sorpresi perché gli studenti sono stati capaci di padroneggiare i contenuti degli autori in maniera simpatica e intelligente. “Questi personaggi – continua Macrì – diventando virtuali sono diventati reali, li abbiamo avvicinati alla loro vita. I ragazzi finita la sfida hanno continuato a postare. Tendenzialmente abbiamo osservato che Instagram ha una grande potenzialità: lo abbiamo usato per progettare con dei ragazzi il quartiere che vorrebbero. Va utilizzzato bene. Unica difficoltà: la diffidenza di molti docenti che non stanno su Instagram e non comprendono i linguaggi dei loro studenti”.
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Donna
Mentre urli alla tua donna
sappi che c'è un uomo
che dedidera parlarle all'orecchio.
Mentre la umili,
insulti,sminuisci,
sappi che c'è un uomo
che la corteggia
e le ricorda
che è una gran donna.
Mentre la violenti,
sappi che c'è un uomo
che desidera
fare l'amore con lei.
Mentre la fai piangere,
sappi che c'è un uomo
che le ruba sorrisi.
VIVA LE DONNE
MERAVIGLIE DELL'UNIVERSO!!