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Due nuove letture: una compensa l'altra (fortunatamente!)


Due libri. Uno una delusione, l'altro un autore su cui poter sempre contare.parlo de  "La classe" di Bégaudeau François e di "Abarat" di Clive Barker.Ho compratoil primo perchè mi aveva colpito il titolo (come spesso mi accade) e perchè sul resto avevo letto quanto fosse ironico e come fosse stato apprezzato in patria.MI sono fatta abbindolare... come quando ti trovi a guardare il trailer di un film dove sono concentrate le scen migliori... le uniche perché poi il film è tutto da buttare...Nella mia vita ho letto molti libri, forse non tantissimi come alcune persone, forse molti non li ricordo neanche... in tutti, però, ho sempre cercato di trovare, anche quando non mi sono piaciuti particolarmente, qualcosa di positivo... in tutti, eccetto questo.C'è sempre una prima volta dopo tutto, e spero rimanga un caso isolato o quanto meno sporadico.“La classe” è, per me, quanto di più inutile, noioso e inconsistente abbia mai trovato in un libro.Non racconta pressoché nulla, non lascia addosso nulla, a parte la lentezza della narrazione che porta le sue duecento o poco più pagine ad essere interminabili.Probabilmente sono io che non sono capace di comprenderlo o di entrare nel giusto spirito per apprezzarlo, sì, può essere, ma intanto la mia impressione è e rimane questa. Su Anobii ho dato una stella e non me ne pento.Fortunatamente ecco che, a riportare l'equilibrio, arriva Barker. Una sorta di garanzia, almeno per quanto mi riguarda. Il suo Abarat mi ha messo in pace con il mondo dopo l'impresa Bégaudeau.Abarat è una sorta di viaggio nel paese delle meraviglie, per un'Alice sopra le righe. Un mondo dove, a differenza di quello creato da Carroll, il male è tangibile, l'orrido è dietro l'angolo e ci sono personaggi malvagi.Buoni e cattivi come nella vita, belli e brutti... esattamente come nella vita. Questo il modo dove Candy, ragazzina del Minnesota, si ritrova trasportata – letteralmente – dalla marea.Il mare nel Minnesota? Sì, è quello di Abarat, un mondo fatto di isole, meglio, di Ore, dove Candy cerca il suo destino e il senso della sua esistenza. Accanto a lei bizzarri personaggi: John Dispitto ed i suoi fratelli, il rattopardo Malingo e ancora il Sire della Mezzanotte e i suoi seguaci.Un universo creato dal genio visionario di Clive Barker, abile con l'immaginazione e con la penna, tanto che la storia scivola via veloce... Perché la narrazione di Barker, mi stupisco ogni volta, è così, scorrevole, accattivante e capace di tenerti incollato dalla prima all'ultima pagina. E ora non resta che cominciare il secondo libro del dittico. Per sapere dove le onde di Mama Izabella ci condurranno...c.j.