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Siddharta


Ambientato in India nel VI secolo a.C. narra di Siddharta, un ragazzo che cerca la sua strada, in compagnia del suo amico Govinda. I due ragazzi partono nel loro nuovo cammino e vanno a vivere con i "Samara", monaci che vivevano con poco, ambientandosi perfettamente con ciò che li circondava. Dopo i monaci, Govinda ne rimase affascinato, e dopo essere andati a visitare il Buddha Gotama, si aggregò alla sua setta setta, lasciando Siddharta da solo. Da quel momento Siddharta continua il suo percorso ed incontra la bellissima Kamala, dove apprende l'arte del guadagno. Dopo anni Siddharta si dà alla fuga, lasciando Kamala e il suo futuro figlio da soli. Così Siddharta era convinto che l'unico modo per purificarsi l'anima era suicidarsi, ma proprio in quel momento, sulle sponde del fiume incontra un barcaiolo, di nome Vasudeva, che gli insegna l'essenza dell'acqua, come se fosse un'entità viva. Kamala diede vita al piccolo Siddharta, ma lei morì la notte stessa morsa da un serpente. Siddharta decise di prendersi cura di suo figlio, un bambino dal carattere forte. In un secondo momento scappa in città, e Siddharta con grande dolore lascia il figlio, rivedendo lui da giovane. Nel suo cammino Siddharta rincontra il suo vecchio amico Govinda raccontandosi i loro percorsi. Questo libro mi è piaciuto molto. Non nascondo che sia stato "difficile" delle volte a capirne il vero significato. L'essenza "dell'io" interiore è un discorso che va affrontato per anni e anni, e penso che questo libro possa essere d'aiuto.