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Il quaderno di Maya


Maya Vidal è una ragazza di appena 20 anni che si imbarca per ordine della sua nonna Cilena verso un'isola sperduta, Chiloè. È in fuga dai criminali che le stanno alle calcagna da mesi, a causa di un brutto affare occorso a Las Vegas, dove ha trascorso quasi un anno di non-vita, calata nell'oscurità più turpe di alcol, droga, degrado e violenza. Ma la città più effimera del Nevada è solo l'ultimo scoglio sul quale si è scagliata questa ragazzina che, fin dall'adolescenza, è caduta sempre più in basso.Cresciuta in una famiglia agiata, ma sfilacciata, con una nonna cilena molto pepata e un nonno non-biologico venerato, Maya è figlia di un pilota di aerei sempre in volo e una hostess danese che ha visto una sola volta nella vita. Queste assenza non l'hanno turbata, fino al giorno in cui il nonno muore, lasciando la vedova in una disperazione infinita e mostrando alla ragazza un nuovo mondo, fatto di parenti viventi, ma sfuggenti e un finto paradiso adolescenziale costituito da coetanee “che sanno come divertirsi”. Presto diventa la leader di un gruppetto di tre ragazze, una più sgangherata dell'altra, il cui massimo sballo è prendersi gioco di pedofili che spaventano a morte e derubano. Scherzi innocenti, se paragonati a quello che verrà dopo.Maya “entra nelle sue stanze interiori a combattere contro i draghi” mentre si trova a Chiloè, grazie a un quaderno, dove ha deciso di raccontare ogni cosa del suo lungo viaggio verso l'annichilimento. E' in quell'isola dimenticata dalle mappe che inizia a riscoprire se stessa, parte della sua famiglia e sembra che la natura tutta le venga in aiuto, con il potere della sua semplicità e del tempo, che lavano le sue ferite una per una, con la pazienza amorevole di una madre saggia.In sè la trama de "Il quaderno di Maya" è bella e coinvolgente ma dal mio punto di vista la narrazione è troppo lenta e frammentata, soprattutto nella parte iniziale. Tuttavia andando avanti ha iniziato a prendermi, con un po' di buona volontà e di fiducia verso l'autrice Isabel Allende che si sa, non delude mai.