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Il cacciatore di aquiloni


Amir vive con il padre in una lussuosa villa con giardino insieme ai servitori Alì e Hassan. Quest’ultimo è sia il migliore amico, sia il fratellastro di Amir. I due passano insieme spensierate giornate e formano un’infallibile coppia nei tornei cittadini dei famosi combattimenti con gli aquiloni. Ma l'amicizia tra i due ragazzini si spezzerà improvvisamente dopo un combattimento tra aquiloni. Successivamente, con l'arrivo dei russi a Kabul, i due amici si separeranno: da un lato Amir e Baba fuggiranno negli Stati Uniti d’America, dall’altro Alì e Hassan scapperanno da Kabul, ma resteranno in Afganistan. A San Francisco Amir trascorre una vita serena, seppur segnata amaramente dalla morte del padre. Un giorno riceve una telefonata dall'Afghanistan dall’amico Rahim Khan, il quale gli chiede di andarlo a trovare. Così Amir lascia l’America per tornare in Afganistan. Rhaim Khan gli parla della vita di Hassan e del figlio Sohrab, rimasto orfano dopo l’assassinio dei genitori. Rahim chiede ad Amir di andare a Kabul a cercare Sohrab per portarlo via dall’Afganistan. Così Amir torna a Kabul dopo più di vent’anni e, arrivato in città con una guida locale, va all’orfanotrofio, per cercare il figlio di Hassan. Ma Sohrab non si trova all’orfanotrofio: è stato portato via dai talebani qualche settimana prima. Così Amir è costretto ad andare da Assef, il capo dei talebani, e combattere contro di lui. Grazie all’aiuto del bambino, il protagonista riesce a scappare dalla dimora dei talebani e porta il giovane in salvo, lontano da Kabul. Infine Amir e Sohrab torneranno in America, ma questo non basterà per cancellare un passato segnato dalle violenze e dalle paure.