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Commento dell’libro “Il cacciatore d’aquiloni”:

Post n°305 pubblicato il 26 Giugno 2013 da vincenzoanzoletti
 

Commento del 2 libro per le vacanze:

Il cacciatore d'aquiloni è il primo libro dello scrittore afghano-americano Khaled Hosseini(Kabul, 4 marzo, 1965), è un libro che mi ha veramente commosso, anche se devo dire che è un libro veramente molto lento nel far progredire gli eventi. Mi ha commosso soprattutto per la forte amicizia che lega i due protagonisti, Hassan e Amir, che nonostante il primo sia il "padrone" e l'altro il "servo", sono legati da profonda amicizia, come fratelli(cosa che sono veramente, più tardi si coprirà, quando Amir diventerà adulto e quando si sarà costruito una vita negli Stati Uniti) Anche il "padre" di Hassan(che si scoprirà essere sterile), Ali e Baba, il padre di Amir, sono amici e presltano servizio in casa di Amir da più di 20 anni. Baba è un personaggio che ha un rapporto difficile con il figlio e Amir ne soffre. Secondo il padre, non è il tipo di figlio che avrebbe voluto ed è molto più legato al suo figlio illegittimo, Hassan, avuto da un relazione con la moglie di Ali, il "padre" di Hassan. Amir ama giocare con Hassan e alcune volte approfitta anche del suo analfabetismo per prenderlo in giro sul significato delle parole o, quando gli legge, nel loro rifugio secreto, sopra la collina, un libro gli legge parole inventate, ma sono molto felici insieme e la loro amicizia non tiene conto nemmeno della diversa razza di Hassan(hazara) e della loro diversa concezione religiosa(Hassan è sciita mentre Amir è sunnita) e per questo alcune volte è anche criticato da molti ragazzi, come Assef, che odia Hassan perchè è hazara. Un personaggio fondamentale nel romanzo è il miglior amico di Baba e suo socio in affari, Rahim Khan, che è per Amir il padre ideale e che svelerà più tardi a Amir la sua parentela con Hassan e lo convincerà a portare suo nipote, Sohrab, figlio di Hassan, negli Stati Uniti. Hassan e Amir amano dare la caccia agli aquiloni ed è proprio durante una caccia che accade l'evento che fa progredire la vicenda:Hassan va in cerca per Amir di un aquilone blu, ma non ritorna. Amir lo trova e assiste allo stupro di Hassan da parte di Assef, ma non interviene, questo provoca in Amir un profondo senso di colpa, da cui troverà pace solo quando porterà suo nipote negli USA. Dopo questo evento, Ali e Hassan lasciano la casa accusati di furto e Amir e Baba, dopo varie tappe, dopo aver lasciato Kabul, giungono negli USA a San Francisco, dove si rifanno una vita e dove Amir conosce Soraya, figlia del generale Taheri, che sposerà e che adotterà con il marito Sohrab. Intanto, Baba muore per un cancro. Nella ricerca di Sohrab, nella quale viene aiutato da Farid, un autista amico di Rahim Khan, scopre che è stato affidato ad Assef dal direttore del orfanotrofio in cui si trovava,va a casa sua per prendere Sohrab e dopo essere stato aggredito da Assef e salvato da Sohrab, cerca di portare il nipote negli USA e di ottenere l'adozione e il visto. Alla fine dopo aver risolto la questione, grazie a Soraya, nel corso della quale Sohrab ha anche tentato il suicidio poichè non voleva ritornare in orfanotrofio, come aveva consigliato un avvocato allo zio, viene portato negli USA e  adottato da Soraya e Amir, ma si chiude in un mutismo assoluto per più di un anno, finchè quando non vede un aquilone nel cielo... Libro meraviglioso, sulla amicizia, l'amore e il vero pentimento Personaggi più in dettaglio:

  • Amir: è un ragazzo magro e pallido dalle spalle strette, gli occhi di color castano chiaro e piccolo di statura per i suoi dodici anni. Non è molto bravo nel campo sportivo, ma lo è in quello letterario e ama leggere e scrivere in farsi. Il primo racconto che scrive viene letto per la prima volta da Rahim Khan e successivamente da Hassan. Vince nel periodo invernale i combattimenti con gli aquiloni insieme ad Hassan e grazie a questo riesce a conquistarsi la fiducia del padre. Tradisce l'amico Hassan per via della sua paura. Fugge in California con il padre in seguito all'invasione russa, e si sposa con una afgana, Soraya . I due non hanno figli. Torna in Pakistan per via di Rahim Khan che sta per morire e riceve da lui la notizia che Hassan era il suo fratellastro e che ha un nipote di cui dovrà prendersi cura. Dopo una serie di avvenimenti che vedono anche un nuovo scontro col suo vecchio avversario Assef, trova suo nipote Sohrab, che porta via dalla guerra. In questo modo riesce a redimersi poiché da ragazzo ha tradito il suo amico per via del suo carattere debole e insicuro.
  • Baba: è soprannominato Toophan Agha, Mister Uragano, per via della sua forza. Il suo vero nome non viene mai rivelato (notare che la parola "Baba" è utilizzata nel mondo musulmano come equivalente dell'italiano "Papà", inoltre come quest'ultima è simile alla parola "Padre", così l'equivalente musulmano è simile alla parola "Ab" che significa appunto "Padre".) Ama molto il calcio e tenta con ogni mezzo di fare in modo che il figlio Amir si dedichi allo sport, ma a quest'ultimo manca l'aggressività per intraprendere un gioco agonistico. Vuole molto bene e stima anche Hassan, che si suppone figlio del suo servo Hazara, provocando l'invidia di Amir. Hassan è molto bravo nel campo dello sport, ma è analfabeta, mentre Amir è molto bravo a scuola, ma non ha mai vinto una competizione. Baba trascorre la maggior parte del tempo con Rahim Khan, nel suo studio a fumare tabacco e a bere . È molto orgoglioso e difende ad ogni costo le persone più umili e non ha paura di morire. Muore per cancro ai polmoni. Odia i medici, soprattutto quelli russi. L'ultima sua azione è di chiedere al generale Taheri di concedere la mano di sua figlia Soraya ad Amir.
  • Rahim Khan: il migliore amico di Baba e socio in affari. Spesso è confidente di Amir da bambino e apprezza quelle doti che vengono considerate delle debolezze da Baba. È lui che si occupa della casa di Baba dopo la sua fuga dall'Afghanistan e vi riporta Hassan con la moglie. Quando si accorge di avere poco da vivere, richiama Amir in Pakistan e, dopo avergli svelato che Hassan è il suo fratellastro, lo incarica di tornare in Afghanistan per ritrovare Sohrab.
  • Ali: di animo gentile, la gamba destra atrofizzata a causa della poliomielite e i muscoli della faccia paralizzati, aveva i tratti mongolici caratteristici degli Hazara e trova la gioia con la nascita del figlio. Tuttavia si scopre che Ali non è il padre naturale di Hassan dato che è sterile e si scopre inoltre che è morto alcuni anni fa ucciso da una mina.
  • Sanaubar: madre di Hassan era una sciita di etnia hazara, più giovane del marito di diciannove anni, aveva occhi verdi, un sorriso malizioso e di bell'aspetto e seduceva facilmente gli uomini con il suo sensuale ondeggiare di fianchi. Dopo aver dato alla luce il figlio fugge con una compagnia di ballerini e cantanti girovaghi. Ritroverà il figlio da vecchia e vivrà con lui e con suo nipote Sohrab, fino a quando non morirà nel 1995.
  • Hassan: figlio di Ali e Sanaubar di origine Hazara. Viso perfettamente tondo, come quello di una bambola cinese di legno, con il naso largo e piatto, gli occhi a mandorla, stretti come una foglia di bambù, giallo oro, verdi, o azzurri come zaffiri a seconda della luce. Ha piccole orecchie dall'attaccatura bassa e il mento appuntito, che sembra un'appendice carnosa. Ha il labbro spezzato come se fosse un errore del fabbricante di bambole cui era sfuggito lo scalpello o per distrazione o per stanchezza, ma Baba fa intervenire un noto chirurgo per correggere il labbro leporino. Hassan nei confronti d'Amir è molto gentile, ed è sempre pronto a proteggerlo in caso di pericolo. La sua arma migliore è la fionda. Si scopre che Hassan e Amir sono fratelli, e che in realtà Sanaubar aveva tradito il marito con Baba. Hassan si sposa con Farzana, ma poi i due sono assassinati dai talebani e il bambino, Sohrab, rimane orfano.
  • Assef: figlio di Mahumud, un pilota di aerei pashtun amico del padre di Amir, e di una tedesca. Nel quartiere in cui viveva la sua parola era legge. Alcuni ragazzi lo avevano soprannominato "il mangiatore d'orecchie" (Goshkor). Assef era senza dubbio il più spietato tormentatore d'Ali; andava da Amir per prendere in giro Hassan per via delle sue origini. Un giorno Hassan minaccia con la fionda Assef, e dopo qualche tempo lui si vendica, violentandolo davanti agli occhi di Amir. Assef ha idee razziste e pensa di fare una pulizia etnica, proprio come Hitler. La sua idea non si smentisce, quando per il compleanno d'Amir gli regala proprio una biografia del Führer. Assef diventa poi un importante talebano, l'uomo con gli occhiali da sole che nell'intervallo di una partita di calcio giustizia due adulteri lapidandoli. La sua crudeltà è confermata dalla sua abitudine a stuprare i bambini dell'orfanotrofio, fra cui anche il figlio di Hassan, Sohrab.
  • Soraya: figlia del generale Taheri, va in sposa ad Amir. A causa del destino non riesce ad aver figli. Dal libro si può ricavare che è molto intelligente e che il padre vuole che lei diventi una persona importante come un medico o avvocato. Soraya però non vuole dare retta al padre; lei ha un sogno: quello di fare l'insegnante, il padre lo ritiene un lavoro umile perché si guadagna poco. Soraya è anche un punto di riferimento per Amir perché lui si confida con lei. Nel periodo pre-matrimoniale Soraya ha avuto una relazione con un altro uomo con il quale era scappata di casa per un mese. Verrà poi "salvata" (come lei stessa dice) dal padre che andrà a riprenderla e a riportarla a casa. Nel periodo post-matrimoniale Soraya si prende cura di Baba ammalato come se fosse suo padre. Quando Amir le propone di adottare Sohrab, ne è entusiasta e accoglie il bambino come un figlio.
  • Farid: amico di Rahim Khan e autista di Amir, accompagna quest'ultimo nella ricerca del figlio di Hassan, Sohrab. Riesce a contattare il talebano con gli occhiali da sole (che si scopre essere Assef) allo stadio di Kabul dopo la lapidazione dei due adulteri e porta infine in salvo Sohrab e Amir dopo che quest'ultimo viene aggredito da Assef e salvato da Sohrab. Unica sua caratteristica è la sua mano sinistra mutilata da una mina.
  • Sohrab: il figlio hazara di Hassan e Farzana. Rimasto orfano, è portato in un orfanotrofio. Dopo poco tempo viene preso a forza dal signore con gli occhiali da sole, che altri non è se non Assef. Sohrab salva la vita ad Amir, come suo padre, utilizzando la fionda: colpisce nell'occhio Assef con una biglia d'ottone. Il bambino in un primo momento esita a fidarsi d'Amir, ma pian piano acquisisce fiducia ed accetta di andare in America con lui. Dopo il tentativo di suicidio, causato dal fatto che Amir gli aveva detto che doveva riandare in un orfanotrofio, il ragazzo si chiude in un mutismo assoluto. I suoi occhi cominciano di nuovo a brillare quando per la prima volta vede Amir rincorrere un aquilone abbattuto.



 

 

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