Creato da snoopymarconi il 01/02/2012
Laboratorio di scrittura della classe 1° E del Liceo Linguistico Marconi di Pescara
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American Psycho è un libro scritto nel 1991 dall' americano Bret Easton Ellis che narra le vicende di Patrick Bateman. Ha ventisette anni, un lavoro da 190mila dollari l'anno, una fidanzata altrettanto ricca e attraente e frequenta i locali più in voga di New York nella fine degli anni '80, come lo Studio 54. Pat è il tipico "yuppie" americano, con una laurea ad Harvard, lavora a Wall Street per la Pierce & Pierce, società dedita agli affari quotati in borsa, dove ricopre il ruolo di esperto nel settore fusioni e acquisizioni. Possiede un lussuoso appartamento nell'Upper West Side nel prestigioso palazzo American Gardens Building e ha come vicino di casa l'attore Tom Cruise. Nella vita privata, Bateman è una persona molto pignola e meticolosa che dedica la maggior parte del suo tempo alla cura personale per ottenere il riconoscimento sociale che all'interno della società è molto importante. Giudica le persone che gli stanno attorno per come si vestono (tutti,come lui, indossano capi firmati dei quali lui riconosce lo stilista e che descrive in modo dettagliato) e trascorre con gli amici notti folli a base di sesso, alcol e droga. All' apparenza è un classico riccone super viziato e spendaccione. La mattina la passa a base di pranzi di lavoro e normali occupazioni, la notte è puramente trasgressiva. Abituato all'uso di droghe, la sua frustrazione e la malattia mentale esplodono di notte, facendo emergere nel protagonista l'assoluto disprezzo degli emarginati, l'invidia nei confronti dei colleghi e l'aridità affettiva verso le donne, fino a trasformarlo in un serial killer che uccide chiunque lo disturbi, conservando parti o interi corpi nel suo appartamento. Bateman è anche uno stupratore, cannibale, torturatore e necrofilo e un razzista. Spesso confessa i suoi crimini ai colleghi che pensano che stia scherzando; per questo li odia a morte, perché lo ignorano. Uccide perfino un collega, Paul Owen che, avendolo scambiato per un altro, gli confessa tutto ciò che gli altri dicono o pensano di lui, compreso il suo parere personale, cioè " uno yuppie baciac***o".Patrick sembra anche consapevole di essere diventato pazzo, lo si capisce dalla frase " la mia maschera di normalità sta lentamente scivolando". Durante uno dei suoi tanti omicidi viene rintracciato dalla polizia e, credendo che sia finita, decide di raccontare per telefono, tutto al suo avvocato, descrivendo ogni singolo macabro dettaglio. Il suo legale, credendo che stia scherzando, non gli crede. Patrick capisce poi che non può "redimersi" e che la sua pazzia rimarrà sempre dentro di se.
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