claudio cisco

passo tratto dal libro di Claudio Cisco "Laila"


 
Arrivammo al secondo piano, mi spiegò che la casa era in affitto e che il cognome che vedevo nella targhetta della porta non era il suo ma della padrona di casa. Sapevo che si era lasciata da poco col suo fidanzato e che non l'amava più, l'averlo sentito direttamente dalla sua bocca quando eravamo seduti in quella villa, mi ha reso felice, non avevo più nessun rivale in amore, niente sofferenze per gelosia, lei poteva essere mia e soltanto mia. Avrei voluto chiederle informazioni circa la sua famiglia, se avesse ancora un padre o una madre o li avesse persi entrambi, se avesse fratelli o sorelle o fosse figlia unica, se lavorasse ed eventualmente dove ed altre notizie di questo genere ma preferii tacere per non sembrare invadente, comportandomi nell'identico modo di come avevo agito in macchina e cioè non chiedendole se amasse truccarsi. Mi bastava sapere che era una donna libera, senza figli e senza essere sposata e per di più con una casa tutta sua, sia pure in affitto, tutto l'opposto rispetto a me che vivevo ancora alle dipendenze dei miei genitori, sotto il loro tetto e che dovevo rientrare a casa ad un certa ora pena severe punizioni fatte a fin di bene, si fa per dire.A prima vista, aprendo la porta, la casa appariva piccola ma ben tenuta, pulita, curata, ordinata, persino profumata, sembrava un vero gioiellino, si notava subito la mano esperta di una donna, l'ideale alcova d'amore per due piccioncini, io e lei in questo caso.Si recò in cucina, io dietro come la sua ombra, il suo fantasma assecondandola in tutto ciò che faceva, la fiducia verso lei aveva raggiunto punte altissime, mi fidavo ormai ciecamente, la conoscevo solo da qualche ora ma mi sembrava di conoscerla da sempre. La consideravo ormai un'amica vera, una ragazza assolutamente normale, non scorgevo più nessun mistero nella sua personalità, nessuna forma di timore verso di lei, soltanto quel suo nome Laila, lo reputavo ancora alquanto curioso e particolare come quando me lo disse nella villa; ma di nomi strani, specie stranieri, ve ne erano in giro a dosi elevate quindi il suo non mi sorprendeva poi così tanto, e poi una persona originale come lei era giusto che portasse un nome non comune, mi convinsi di questo.Laila aprì il frigo, prese una bottiglia d'acqua gelata, la versò in un bicchiere e la bevve tutta d'un fiato, evidentemente doveva avere un gran sete malgrado non ci fosse un caldo insopportabile ma forse era un altro tipo di sete la sua, chissà! Avrei voluto sconsigliarle di bere acqua gelata perchè avrebbe potuto farle male allo stomaco, io stesso non bevevo mai acqua dal frigo, ma ancora una volta preferii rimanere con la bocca chiusa per non contrariarla. Mi chiese se anch'io avessi sete e al mio "no grazie" non insistette più di tanto.Poi tornò indietro e chiuse a chiave la porta d'ingresso che aveva lasciato aperta prima, forse perchè vinta dalla troppa sete. Fu quello il segnale della mia completa arresa a lei e alle sue voglie, accettai senza esitazioni e senza proferire parola alcuna, la sua ormai imminente seduzione.Andò quindi decisa nella camera da letto spalancando la relativa porta che prima appariva socchiusa. Ricordo ancora adesso con un'emozione fortissima e con un brivido sulla pelle, quello che provai nel vedere per la prima volta quella stanza. Mi sembra di riviverlo oggi allo stesso modo di allora, con la stessa identica intensità! Certe sensazioni, nella vita, non si potranno mai dimenticare. Se avessi deciso di non seguire quella ragazza e di rimanere seduto da solo su quella panchina in quella villa, non avrei potuto rivivere quelle splendide emozioni e soprattutto non mi sarebbe stato possibile scrivere questa storia, che, ci crediate o no, è assolutamente reale.Bellissima, appariva agli occhi miei, quella camera con quel lettino tenero e grazioso, il cuscino morbido che sembrava quello di una principessa, alcuni pupazzetti come fosse rimasta nel suo io ancora bambina. Tutto lì dentro sapeva di favola, di magia, suggestivi i colori, particolare l'arredamento, ogni cosa denotava fantasia e buon gusto, l'atmosfera era accomodante, idonea per qualsiasi rapporto intimo d'affetto o altro. Ma la parte più importante di ciò che mi ruotava intorno, era lei e soltanto lei, l'attrice principale, la mia sirenetta e forse regina, la donna del grande amore, per la quale vivere e morire, il concentrato di tutti i miei sogni e desideri, quelli più veri ed autentici ma anche anche i più segreti ed inconfessabili. Quella sua camera da letto, piccola e tutta raccolta in se' stessa, era il palcoscenico ideale affinchè un ragazzino di quattordici anni potesse finalmente giocare a fare l'eroe. Forse qualunque altro uomo, indipendentemente dal condizionamento sociale o dalla propria morale, avrebbe pagato qualsiasi prezzo pur di trovarsi lì al posto mio, da solo con quella bellissima ragazza ma l'assurdo ed incomprensibile destino, forse per un colpo di fortuna o chissà per quale altro arcano mistero, ha voluto che ci fossi io, la persona forse meno indicata per coglierne il fascino, la poesia e l'intensità di quell'attimo. Può darsi invece che la tenerezza disarmante dei miei giovani anni, fosse l'ideale per conferire a quella particolare situazione una carica emozionale incommensurabile ed irripetibile.La mia Laila, contrariamente ad ogni mia previsione, non si spogliò subito ma rimase completamente vestità ne' tentò in alcun modo di denudare me. Ai miei occhi ragazzini però, appariva seducente e bellissima ugualmente, forse anche di più di come avrebbe potuto sembrarmi se fosse stata nuda, ricordo bene che non rimasi affatto deluso da quella sua decisione, io mi ero innamorato di lei nella sua interezza, nuda o vestita per me avrebbe avuto lo stesso significato. Il solo fatto di trovarmi lì nella sua camera da letto solo con lei, era per il mio cuore motivo di gioia ed insieme di latente e prematuro orgoglio di maschio.Poi, improvvisamente, si sdraiò di colpo e a pancia in su, a peso morto sul letto, tenendo le braccia allargate e protese da ambedue i lati come in atto di chi è stata appena crocifissa, con la sola bocca leggermente aperta, lasciando intravedere una lingua bellissima e pulsante di vita come fosse un piccolo serpentello e lei stessa la mia Eva nell'Eden.Mi fece cenno dolcemente di sdraiarmi sopra di lei, lo chiese con grazia, attraverso un gesto di totale rassicurazione ed insieme di conturbante complicità.Dopo un attimo iniziale di smarrimento da parte mia, sentendomi gratificato dall'interessamento di una così bella donna verso di me che in fondo ero solo un ragazzino insignificante e privo di esperienza, capii che era mio dovere non deluderla e non darle un dispiacere e agii seguendo quello che mi aveva invitato a fare, lo feci con estrema naturalezza e senza per nulla sforzarmi.Mi distesi quindi su lei e provai subito una situazione d'imbarazzo ed insieme di eccitazione, mai infatti nel corso della mia breve vita, neanche con la sola immaginazione, avevo preso in considerazione l'ipotesi di trovarmi realmente in una posizione simile, col mio corpo schiacciato sopra quello di una donna. Fu un'emozione intensissima per coinvolgimento emotivo e sconvolgimento dei sensi, intuii la capacità della potenza erotica che è in grado di sprigionarsi nel momento in cui si ha sotto il proprio corpo di maschio, quello di una donna. Anche se ci si sforza di cogliere principalmente il lato spirituale e sentimentale del rapporto che indubbiamente esiste anche, è la carnalità selvaggia ed animalesca che prepotente esce fuori e ne prende inevitabilmente il sopravvento e questo accade a qualunque età anche e in special modo a quattordici anni. Si dirà, forse per luogo comune, che in quel contesto una donna stava soggiogando e persino violentando un ragazzino incapace di comprendere e di difendersi ma io giuro che non mi sentivo affatto violentato o indifeso anzi, al contrario, la violenza l'avrei subita realmente se avessero tentato con forza di allontanarmi da lei e da quel posto, sarebbe come se provassero a svegliarmi di colpo interrompendo bruscamente un bellissimo sogno, facendomi ritornare tristemente nella mia solita, monotona e senza senso, realtà di ragazzino. Allora sì che sarei potuto rimanere segnato in negativo per tutto il resto della mia vita.Ci guardammo per un bel pò di tempo fissi negli occhi sempre restando fermi in quella posizione e senza parlare. Mi sorpresi per la naturalezza mediante la quale riuscivo tranquillamente a sostenere il suo sguardo pur essendo così vicino a lei con i miei occhi che quasi toccavano i suoi. Lo trovai alquanto strano perchè la mia innata timidezza mi impediva spesso di fissare a lungo negli occhi qualunque interlocutore, specie una ragazza ma evidentemente con lei tutto era diverso, Laila era la donna della mia vita e con la sua presenza crollava ogni mia timidezza, era abbattuto l'incrollabile muro del tabù e delle inibizioni, mi sentivo perfettamente a mio agio. Non posso far altro che riconoscere con la mente adulta e più matura, si fa per dire, di adesso che il merito di quel mio stare bene è sicuramente da attribuire a lei. Quella ragazza era riuscita, secondo me senza trappole o schemi preordinati, ad acquistare la mia fiducia, e lo ha fatto con estrema naturalezza e spontaneità, semplicemente mostrandosi per quello che era, esprimendo liberamente ciò che voleva senza maschere di ipocrisia o doppi fini di convenienza. Lei mi ha dato una grande lezione di vita con stile e garbo, in questa società di oggi dove tutto è affare, convenienza od opportunismo e nessuno fa niente per niente.Poi Laila mi sussurrò all'orecchio continuando a guardarmi dentro gli occhi:"Fa' di me quello che vuoi! Tutto quello che ti senti di fare, liberamente, lasciati andare ma non fare nulla di ciò che non vuoi, se preferisci puoi spogliarmi, accarezzarmi dove e come vuoi tu!"E fu così che io, timido ed introverso ragazzino, da una condizione di schiavo di quella situazione come lo ero fino a pochi istanti prima, mi trasformai improvvisamente in assoluto padrone ed arbitro della situazione medesima.Io che non avevo mai avuto nessun contatto fisico con l'altro sesso sino ad allora, ecco che mi ritrovavo tra le mani e tutto in una volta, il massimo che un ragazzino potesse avere e desiderare, scherzi del destino? Non lo sapevo neanch'io nè mi ponevo il problema, impegnato e preso com'ero da quei momenti indimenticabili che capitano una sola volta nella vita e mai più.Come un bambino che trova in regalo dinanzi a se' un'infinità di giocattoli uno più bello dell'altro e felice ed emozionato non sa quale usare per primo nei suoi giochi, così mi sentivo io che volevo ma non sapevo come fare per iniziare e con quale mossa cominciare.Lei, sicuramente molto più esperta di me, sorprendentemente non prese la benchè minima iniziativa, restando del tutto passiva, attendendo ma non osando, pur desiderandomi almeno quanto io desideravo lei, se non di più.Forse la mia età troppo giovane la induceva ad avere prudenza e a comportarsi in quel modo o forse era solo questione di rispetto, di educazione, di altruismo, tutte doti che possedeva innati in lei, a farla reagire in quel modo.Finalmente il mio istinto si lasciò guidare dal cuore e decise di compiere il gesto più dolce, tenero e commovente che esista al mondo, meraviglioso preludio di ogni rapporto d'amore: il bacio. L'amore autentico che credevo di sentire nei suoi confronti, la voglia di vincere a tutti i costi la paura di non sapere come baciare, il desiderio e la curiosità di provare a farlo per la prima volta e con la persona giusta che comprenda e non giudichi possibili miei immaturi sbagli nel compierlo, mi spinsero ad avvicinare le mie labbra alle sue.Capii in quel momento che dovevo tirare fuori la lingua e strofinarla alla sua, proprio come avevo visto fare tante volte nei films d'amore e non solo, era indispensabile per sentire più vicina la persona che ami. Anche in questo caso trovo straordinario il fatto che Laila continuò a recitare il ruolo passivo di chi cercava solo di assecondare i miei desideri senza mai avere la pretesa di essere e fare la mia insegnante nonostante avesse tutte le qualità e le capacità per farlo, evidentemente il rispetto verso di me era incredibilmente illimitato.Anche nel contatto delle lingue notavo che lei si limitava, anche se con moltissima passione e trasporto, a seguire i movimenti della mia lingua contro la sua, senza metterci nulla della sua arte amatoria che doveva avere, eccome! Sembrava una ragazzina, come se stesse provando anche lei la magia del primo bacio.Oggi, ripensando a tutto questo, non posso che confermare la grande ammirazione che conservo sempre nel cuore per lei, una ragazza bella, libera, disinibita, educata, pulita, intelligente e con mille e mille altre qualità che avrebbero bisogno di parecchi fogli di carta per poterle elencare. Mi son chiesto spesso se con un uomo della sua età, si sarebbe comportata allo stesso modo, una domanda assillante alla quale non potrò mai dare una esatta risposta.Quel mio primo bacio si rivelò lungo e appassionato come non mai, regalandomi sensazioni troppo intense per poterle anche solo descrivere a parole, non le si darebbe infatti giustizia, certe emozioni vanno vissute realmente in prima persona e basta, solo allora ci si può rendere conto della loro straordinaria intensità. Quello che più mi sorprese di quell'atto fu la capacità che esso possedeva nel coinvolgere in maniera totale ed elettrizzante ogni minuscola parte del mio corpo senza escluderne nessuna, ogni particella, ogni molecola, ogni atomo di me vibrava, partecipava a quell'iniziazione, a quel rito d'amore come il coro di un orchestra che cantava note di armonico piacere. E pensare che qualcuno chiama ancora "fornicazione" quell'attimo di intenso piacere che il nostro corpo attraverso la creazione della natura madre, ci vuol offrire; c'è tanto, troppo odio e sofferenza nel mondo, mi chiedo perchè condannare anche un atto d'amore o di sesso, è pur sempre un'emozione, dove sta il male? Perchè lo si deve trovare per forza e ovunque anche nell'unico posto dove non c'è.La cosa curiosa e comica, consisteva nel fatto che il semplice baciarsi sia pur appassionato, alla "francese" come si definisce di solito, per me equivaleva ad un rapporto sessuale vero e proprio, era talmente intensa e dolcemente violenta l'emozione che provavo in tutto il mio essere che non potevo assolutamente concepire un'emozione ancora più forte tipo quella che scaturirebbe inevitabilmente da un rapporto sessuale completo. La mia mente infatti non era in grado di formulare, accettare o concepire anche la sola idea, il solo pensiero che potesse esistere un piacere più intenso di quello che stavo provando nel baciare Laila.Sentivo il cuore esplodermi in petto, tutto il mio sangue rimescolarsi nelle vene, una tempesta erotica di gran lunga superiore al piacere provato in tutte le mie masturbazioni solitarie fatte in precedenza e messe tutte insieme. Dovevo esplodere, proprio come una bottiglia di spumante smossa furiosamente, non feci più alcuna resistenza nel tentativo di oppormi, non ero nelle capacità di poterlo fare pur volendolo, e raggiunsi, sempre baciandola, un orgasmo intensissimo e lunghissimo che sembrava non finire mai malgrado la mia giovane età, ma era davvero troppa la tensione accumulata in quel giorno. Lo raggiunsi accompagnandolo con un dolce lamento a metà tra un urlo e un sospiro e mi sentii subito bagnato nelle mie parti intime ma senza viverlo come un dramma o con sensi di colpa ma come una conseguensa del tutto naturale ed indispensabile.Lei ovviamente si rese conto di tutto quel che mi stava capitando da subito e contribuiva con l'intensità del bacio ad indirizzare il mio dolce e vibrante cammino verso l'orgasmo, ruotando la sua lingua più velocemente in prossimità di esso, in perfetta sintonia con i movimenti della mia, staccando la sua bocca dalla mia bocca solo dopo che io, dopo aver raggiunto l'orgasmo e volontariamente, avevo smesso di baciarla.Venni in questo modo, del tutto originale e prematuro ma non per questo meno bello e coinvolgente. Godetti senza nemmeno averla spogliata, senza neanche aver sfiorato il suo corpo con un solo dito e senza che mi facesse la benchè minima carezza, sembra tutto così finto ed incredibile analizzato con gli occhi di adesso!Dopo aver raggiunto quell'estasi, istintivamente sentii forte il bisogno di restare sdraiato su di lei, con il capo chinato da un lato appoggiato tra i suoi seni e gli occhi chiusi, sentivo il bisogno di dormire, di rimanere più a lungo possibile in quel modo assaporando la quiete di quegli istanti successivi all'eccitazione. Anche questa volta, e non poteva essere altrimenti, lei pazientemente e con amore assecondò in pieno questo mio desiderio, facendo prevalere la mia volontà rispetto alla sua voglia erotica che era rimasta inappagata. Fino all'ultimo istante Laila mi dimostrò la sua grandezza interiore, la sua comprensione, la sua dolcezza.Prima di chiudere gli occhi e di addormentarmi sul suo corpo inerme, trovai la forza per dirle soltanto queste semplici parole ma dettate dal profondo del mio cuore:"Ti amo Laila! Vuoi sposarmi?"Lei sorrise e dopo mi rispose:"Sì, quando sarai più grande".Chiusi gli occhi felice e mi addormentai con la sua mano fra i capelli.