claudio negro

CONTE O IL NEXT GENERATION? LA CAPACITA' DI FAR POLITICA STA NELLA RISPOSTA.


La Politica, contrariamente a quel che pensa una vasta parte dell'elettorato, è il mestiere di governare la cosa pubblica operando le scelte più opportune in relazione agli obiettivi che si intende perseguire. Richiede molta professionalità, competenza tecnica e anche un po' di talento. Non è affatto a disposizione del primo che passa, come insegna l'esperienza a partire da Masaniello per arrivare a Conte e ai 5 Stelle; come qualunque altro mestiere complesso, dal neurochirurgo al fisico nucleare al direttore d'orchestra. Perché è falso che 1 vale 1, se non sul piano dei diritti democratici, e che una cuoca può dirigere lo Stato (infatti Lenin, che pur lo proclamava, non glielo ha mai fatto fare).Su questa base vorrei fare una riflessione che mi sembra inevitabile a proposito del non esaltante recital offerto dalla crisi di governo: prescindendo per un attimo sulle questioni di merito (sulle quali comunque ha ragione) Renzi dimostra di essere l'unico (almeno finora manifestatosi) protagonista della politica ad avere la professionalità, le competenze e il talento per il "mestiere della politica", dal quale nessun riformatore o uomo di Stato può prescindere.Attaccato da destra e da sinistra per avere aperto una crisi "incomprensibile" (temo che chi la pensa così non comprenda molte, troppe altre cose; o che si trovi a suo agio nella pace del luogo comune, come il fagiolo nel suo baccello - avrebbero detto Stanlio e Ollio); affondato nell'indice dei like mentre Conte veniva investito del lauro di "politico più popolare d'Italia" e fatto oggetto di venerazione che manco il suo guru Padre Pio; ostracizzato da quasi tutto il PD, i 5 Stelle e i suoi vecchi compagni di LEU (accidenti, avessero ancora avuto Berija e Vyshinkij...); fatto oggetto di solenne e unanime interdetto (mai più con Renzi!); dato per morto dai dilettanti che abitano le Istituzioni e i Partiti, Renzi ha mostrato come si fa il "mestiere" della Politica.Svaniti gli ostracismi, gli interdetti, le esecrazioni, oggi Renzi è diventato indispensabile; da paria si è trasformato in interlocutore col quale concordare una strategia di governo. Ma il bello è che oltre a rendere manifesta l'inadeguatezza professionale e tecnica dei sedicenti protagonisti della politica, Renzi ha riportato la crisi di governo esattamente sul terreno che aveva scelto: quello dei contenuti e dei programmi. Sicchè oggi ci troviamo con Italia Viva che subordina il suo consenso al futuro governo a un programma preciso di riforme e di uso dei Fondi Europei, nonché delle competenze per gestirli, mentre gli altri pongono come condizione che l'avv. Conte faccia il premier. Immagine che rende plasticamente la differenza tra chi fa politica e chi crede soltanto di farla.