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Lo Stato garantisce la sicurezza ai cittadini. O no..?

Post n°89 pubblicato il 22 Giugno 2017 da claudionegro50
 

Populismi o meno, qualche riflessione sullo Stato e sul suo rapporto concreto, reale, percepito (termine che in linea generale non uso, ma che stavolta un senso ce l’ha) con la gente concreta e reale è opportuna farla.Mi ha indotto a cominciare a pensarci la recentissima hit parade di episodi di stalking denunciati (“denunciate, denunciate” dicevano le Forze dell’Ordine, la Magistratura, il Governo…) senza che la denuncia abbia sortito il minimo effetto, e che si sono conclusi tragicamente per il (di solito “la”) denunciante. Non faccio l’elenco: chiunque legga i giornali o guardi la TV lo conosce benissimo.C’è poco da dibattere: lo Stato nelle sue diverse articolazioni non è quasi mai riuscito a proteggere i cittadini che (peraltro su sua esplicita sollecitazione) gli chiedevano protezione. Per sottovalutazione, sciatteria, incapacità, mancanza di risorse: a chi ci ha lasciato la pelle, e a chi pensa di correre lo stesso rischio, poco importa. Quando finisce male lo Stato e le sue articolazioni chiedono scusa: responsabili comunque non ce ne sono, e se per (raro) caso vengono individuati pagano solo il prezzo di una severa riprovazione e (se proprio va male) di una carriera rovinata (i PM recentemente condannati per un episodio di questo tipo pagheranno una pena pecuniaria soltanto se e quando lo Stato, che intanto paga lui, deciderà di rivalersi su di loro).Ma attenzione: a nessuno venga in mente che se lo Stato non protegge i cittadini questi possano prendere in considerazione l’ipotesi estrema di proteggersi da soli! Questo lo Stato non lo può tollerare. Il cittadino che si vede archiviata senza che nessuna protezione gli venga concessa una denuncia per stalking deve rassegnarsi. Ma chi si difende da un’aggressione deve sapere che lo Stato scatterà subito, lo rigirerà come un calzino (© Piercamillo Davigo), per verificare se per caso il cattivo cittadino non abbia usurpato l’esclusiva dello Stato nel difendere i cittadini. E, naturalmente, al cittadino non verrà consentito di cavarsela chiedendo scusa, come consentito allo Stato. Dice: ma buona parte dei casi di supposta legittima difesa si concludono favorevolmente per l’imputato. Ma quando lo Stato manca al suo dovere di difendere il cittadino c’è non c’è nessun “imputato”. L’autodifesa è di default una violazione, salvo prova contraria; il mancato rispetto dello Stato dei suoi doveri un “deprecabile errore”.Ho magari calcato un po’ i toni per rendere più visibile (tinte forti…) la contraddizione di cui sto parlando: uno Stato che rivendica (come da copione) il monopolio della sicurezza e, dove necessario, della risposta violenta e non è capace di farlo, finisce per accanirsi più contro chi viola questo monopolio che contro chi viola il diritto alla sicurezza.Questa realtà, più o meno strillata dai media e dai social, non è però relegabile alle fake news proprio in virtù dei numerosi e conosciuti riscontri.Io penso che una riflessione sul sistema della sicurezza-giustizia e del modo in cui si declina in relazione alla realtà concreta della società italiana vada sviluppato. Magari tornando (per carità, per un semplice esercizio intellettuale) alle fonti del Contratto Sociale...

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Commenti al Post:
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 19/11/17 alle 17:32 via WEB
Condivido in gran parte. Un qualcosa che viene, da tempo, " edulcorato" con qualcos 'altro, in cui è sicuramente presente la generale e cronica mancanza di risorse, ma io aggiungerei anche la presenza " capillare" si soggetti, individui singoli o anche vere e proprie bande di criminali, una presenza così forte ormai da far pensare che lo Stato abbia rinunciato o quanto meno sia in procinto di rinunciare alla difesa del cittadino in questione ed anche, di rimando, al controllo del territorio. E pensare, questo da parte mia va detto, che una volta seguivo e speravo ancora di poter vedere messe in atto, le massime ( o dovrei dire il massimalismo... di quella che una volta era la sinistra. Ora, ormai da tempo, ma ciò l'ho già discusso con me stesso ed anche con molta gente, qui su Libero e nella vita " reale", non mi riconosco più né nella sinistra né in gran parte delle sue proprie massime. Ma questo è un altro discorso. Come al solito, uno Stato " doppia faccia", all'acqua di rose con gli aggressori e " investigativo", parecchio, nei confronti di chi si difende. Magari a volte esagerando, per carità! Definisco tutto ciò con l'immagine della classica quadratura del cerchio. E di persone messe come me, cioè confuse, direi che ce n'è tanta. Saluti. Roberto.
 
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