Creato da ricominciodame2010 il 15/11/2011

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UNA POSSIBILITA'

 

Senza parole 3

Post n°10 pubblicato il 19 Novembre 2011 da ricominciodame2010

 
 
 

Senza parole 2

Post n°9 pubblicato il 19 Novembre 2011 da ricominciodame2010

 
 
 

Senza parole 1

Post n°8 pubblicato il 19 Novembre 2011 da ricominciodame2010

 
 
 

SALVIAMO INTERNET!

Post n°6 pubblicato il 17 Novembre 2011 da ricominciodame2010

FIRMATE E PASSATE PAROLA

In queste ore il Congresso americano sta discutendo una legge che gli conferirebbe il potere di censurare internet in tutto il mondo, grazie a una lista nera che potrebbe includere YouTube, WikiLeaks e perfino gruppi come Avaaz!

Secondo questa nuova legge gli Stati Uniti potrebbero costringere i fornitori di servizi internet a bloccare qualunque sito sospetto di violare il diritto d'autore o la legge sulla registrazione dei marchi. E visto che la gran parte dei fornitori di internet si trova proprio negli Stati Uniti, la loro lista nera si ripercuoterebbe sulla libertà di tutti noi di navigare in rete.

Il voto potrebbe succedere da un giorno all'altro, ma noi possiamo fermarlo: i coraggiosi membri del Congresso che si stanno battendo in difesa della libertà di espressione ci garantiscono che un appello internazionale li rafforzerebbe molto. Uniamo le nostre voci da ogni angolo del pianeta e costruiamo una petizione da record per chiedere ai decisori americani di respingere la legge e di fermare la censura su internet. Clicca sotto per firmare e fai il passaparola con tutti: il nostro messaggio sarà consegnato direttamente ai membri chiave del Congresso americano prima del voto cruciale:

http://www.avaaz.org/it/save_the_internet/?tta

 
 
 

Io tutto questo non l'accetto più

Post n°5 pubblicato il 17 Novembre 2011 da ricominciodame2010

 

 guardatelo...non chiudete gli occhi sulla realtà

 

 
 
 

Le dieci strategie della manipolazione mediatica

Post n°4 pubblicato il 17 Novembre 2011 da ricominciodame2010

La TV rende TUTTO credibile

Le dieci strategie della manipolazione sociale attraverso i mass media

 di Noam Chomsky

1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).

2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.

5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….

7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...

9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!

10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

 
 
 

Bello!

Post n°3 pubblicato il 16 Novembre 2011 da ricominciodame2010

 

 
 
 

Il giorno in cui è morta la democrazia in Europa

Post n°2 pubblicato il 16 Novembre 2011 da ricominciodame2010

CRAIG MURRAY

ex ambasciatore-attivista dei diritti umani

L’undici novembre è stato davvero un giorno particolare. Indosso un papavero rosso, come ho sempre fatto, perché ho cominciato a farlo quarant’anni fa, ignorando gli strati di propaganda militarista, che era sempre presente ma che poi è stata iper-amplificata.

Ma questo è il giorno in cui la musica è finita per la democrazia europea. È naturalmente un errore scegliere un singolo giorno e evento come quello che ha scatenato un grande processo storico. Ma un singolo giorno può essere un simbolo, come la presa della Bastiglia.

Non l’avevo al tempo notato, ma la democrazia si è effettivamente interrotta in Inghilterra qualche anno fa, quando tutti i principali partiti politici inglesi avevano intrapreso il programma dei neo-con.

In Europa, oggi viviamo uno di questi giorni simbolici, quando il Vicepresidente della Banca Centrale Europea viene imposto ai greci dalla Germania come Primo Ministro, e l’ex commissario UE Mario Monti è imposto agli italiani, in entrambi i casi senza che gli elettori abbiano potuto dire la loro.

Quindici anni fa, come Primo Segretario dell’Ambasciata Britannica a Varsavia, il mio compito principale era quello di aiutare la Polonia a entrare nell’Unione Europea. Ho partecipato a varie conferenze organizzate dall’UE – e alcune le ho organizzate io stesso – per favorire ciò. Nel corso di una conferenza organizzata dalla Konrad Adenauer Foundation, c’era la fila degli oratori a sotttolineare “il ruolo delle élite” nel promuovere l’integrazione dell’Unione Europea. Era il titolo di una delle sessioni. L’ipotesi prospettata, abbastanza apertamente, era che l’Unione Europea fosse una nobile e grande idea che era sempre stata promossa dai grandi visionari facenti parte delle élite, e che l’opinione pubblica poteva essere presa in considerazione per farla progredire, ma che non avrebbe potuto fermare il progetto.

Non avendola sentita e percepita dall’interno, non potete capire la reverenza che gli eurocrati provavano per i nomi dei padri fondatori, come Schumann, Monnet e Spinelli e una manciata di altri di cui quasi nessuno ha mai sentito parlare. I partecipanti alle conferenze come quella in Polonia, gestita dalla Konrad Adenauer Foundation, credevano di far parte di questa élite, una specie di superuomo con una conoscenza profonda e superiore a quella della plebe ordinaria. Era una cosa eccitante per i giovani ambiziosi politici polacchi nella metà degli anni ’90.

Feci un discorso a quella conferenza in cui avvertii sui pericoli di quel modello elitista e parlai della necessità del consenso informato nella democrazia. Ciò fu considerato abbastanza pittoresco, anche se poi feci altri brutti scherzi. Io sono per principio apertamente favorevole all’integrazione europea, e totalmente per l’apertura dei confini interni dell’Europa, ma sono ancora molto attento al fatto che quelli che hanno pilotato il progetto europeo non credono davvero nella democrazia, se ciò significa che la gente comune possa dire alle grandi menti come loro quello che c’è da fare.

L’11 novembre potrebbe entrare nella storia per essere il giorno che ha aiutato la gente comune in Europa a capirlo.

Fonte: The Day Democracy Died in Europe

www.craigmurray.org.uk

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da http://www.comedonchisciotte.org

 
 
 

Risveglio

Post n°1 pubblicato il 15 Novembre 2011 da ricominciodame2010

da "Messaggio per un'aquila che si crede un pollo"

di Anthony De Mello

Spiritualità significa risveglio. La maggior parte delle persone, pur non sapendolo, sono addormentate. Sono nate dormendo, vivono dormendo, si sposano dormendo, allevano figli dormendo, muoiono dormendo senza mai svegliarsi. Non arrivano mai a comprendere la bellezza e lo splendore di quella cosa che chiamiamo esistenza umana.
Sapete, tutti i mistici – cattolici, cristiani, non cristiani, quale che sia la loro teologia
, la loro religione – concordano su una cosa: che va tutto bene. Sebbene regni il caos, tutto va bene.
Certo, è uno strano paradosso.
Purtroppo, però, la maggior parte della gente non arriva mai a capire che tutto va bene, perché è immersa nel sonno. Ha un incubo.
[...]
La prima cosa che voglio capiate, se davvero intendete svegliarvi, è che non volete svegliarvi. Il primo passo verso il risveglio è essere sufficientemente sinceri da ammettere di fronte a se stessi che non è piacevole… noi non desideriamo essere felici. Vogliamo altre cose. O meglio: noi non vogliamo essere felici incondizionatamente. Sono pronto a essere felice a condizione che abbia questo e questo e quest’altro.
Ma ciò equivale a dire al nostro amico o al nostro Dio o a chiunque: “Tu sei la mia felicità. Se non ho te, rifiuto di essere felice”.
E’ davvero importante capire questo meccanismo.
Non riusciamo a immaginare di essere felici a prescindere da tali condizioni. E’ esattamente così.
Non riusciamo a concepire di poter essere felici senza di esse. Ci è stato insegnato a situare in esse la nostra felicità.
Dunque, questa è la prima cosa da fare se vogliamo svegliarci, il che equivale a dire: se vogliamo amare, se vogliamo la libertà, se vogliamo la gioia, la pace e la spiritualità.
In questo senso, la spiritualità è la cosa più pratica di questo mondo.
Sfido chiunque a pensare a qualcosa di più pratico della spiritualità per come l’ho definita – né pietà, né devozione, né religione, né adorazione, ma spiritualità – il risveglio, il risveglio!
Osservate l’angoscia che regna ovunque, osservate la solitudine, la paura, la confusione, il conflitto nel cuore delle persone, conflitto interno, conflitto esterno. Immaginate che qualcuno vi dia la possibilità di liberarvi da tutto ciò.
Immaginate che qualcuno vi dia la possibilità di fermare quel terribile dispendio di energia, di salute, di emozioni che deriva da conflitti e da tale confusione. Vi piacerebbe?
Immaginate che qualcuno ci mostri la strada attraverso la quale potremmo giungere ad amarci davvero gli uni agli altri, essere in pace, essere immersi nell’amore. Riuscite a pensare a qualcosa di più pratico di tutto ciò? E invece c’è gente che ritiene che i grandi affari siano più pratici, che la politica sia più pratica, che la scienza sia più pratica.
Quale sarà mai il vantaggio materiale di mandare un uomo sulla luna, quando noi non riusciamo a vivere sulla terra? [...] Niente è più pratico della spiritualità.
[...]
Sapete qual è il segnale del risveglio? E’ il momento in cui ci si chiede: “Sono io il pazzo, o lo sono tutti gli altri?”
Davvero è così. Perché noi siamo pazzi. Il mondo intero è pazzo. Folli certificabili in piena regola! L’unico motivo per cui non siamo tutti rinchiusi è che siamo troppi.
Dunque siamo pazzi. Viviamo basandoci su idee pazze riguardo l’amore, ai rapporti con gli altri, alla felicità, alla gioia, a tutto quanto. Sono giunto a credere che siamo pazzi al punto che, se tutti sono d’accordo su qualcosa, quella cosa è sicuramente sbagliata!
Ogni nuova idea, ogni grande idea, al suo inizio, era partita da una minoranza costituita da una persona. Quell’uomo di nome Gesù Cristo – minoranza costituita da una sola persona. Tutti dicevano qualcosa di diverso da quel che diceva lui. Buddha – minoranza costituita da una sola persona. Tutti dicevano qualcosa di diverso da quello che diceva lui. Credo che sia stato Bertrand Russel a dire: “Ogni grande idea, ai suoi inizi, è blasfema”. Mi sembra una spiegazione esatta e precisa.
[...]
Ogni volta che si rinuncia a qualcosa, ci si illude. Cosa ne dite? Ci si illude. A cosa si rinuncia? Ogni volta che si rinuncia a qualcosa, si rimane legati per sempre all’oggetto della rinuncia.
In India c’è un guru
che dice: “Ogni volta che viene da me una prostituta , non mi parla d’altro che di Dio. Mi dice :”sono stufa della vita che faccio. Voglio Dio”. Ma ogni volta che viene da me un prete, non mi parla d’altro che di sesso”.
Infatti, quando si rinuncia a qualcosa, si rimane vincolati a quella cosa per sempre. Quando si combatte qualcosa, le si è legati per sempre. Finché la si combatte, le si dà potere. Le si dà un potere pari a quello impiegato per combatterla.
E questo riguarda anche il comunismo e tutto il resto. Dunque bisogna “accogliere” i propri demoni, perché combattendo contro di essi si dà loro potere. Nessuno ve l’ha mai detto prima d’ora? Quando si rinuncia a qualcosa vi si rimane legati. L’unico modo per uscirne è non lasciarsi ingannare. Non rinunciate, ma non lasciatevi ingannare. Cercare di capire il vero valore di quella cosa, e non avrete bisogno di rinunciarvi: semplicemente, vi cadrà dalle mani.

 
 
 
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Quella che chiamiamo eufemisticamente "carne" sono in verità pezzi di cadaveri, di animali morti ammazzati. Perchè fare del proprio stomaco un cimitero?

tiziano terzani

 

LITTLE TYKE

 

 

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