Intorno al mondo

"Come iniziare una giornata"


  Ore 6.00 della mattina. Di solito, a quest’ora io dormo. Di solito... ! Suona il citofono. Il nostro citofono, nn sta all’ingresso, perche’ nn e’ una casa normale, no... ma e’ situato nel corridoio, proprio accanto alla mia cameretta. ‘Chapeau’ a quella mente sublime che l’ha installato in questa maniera. Il suo suono nn e’ dolce, ma assomiglia di piu’ alla sirena dell’allarme aereo, per cui... lascio immaginare cosa possa accadere ad un corpo umano, alle sei della mattina, quando suona. Mi sono svegliata (vedere foto sopra), in uno stato di profonda allucinazione, molto vicino ad un infarto fatale. Avevo ancora gli occhi sbarrati, quando suona nuovamente. Ovviamente, nessuno si e’ alzato... Mi butto letteralmente giu’ dal letto, strascico i piedini e me stessa, fino alla porta di casa, anche i pupazzetti sul mio bel pigiamino molto ‘sessi’, erano tutti sotto shock. (Nn ho mai amato le camicie da notte, nn so a voi come funziona, ma a me, durante la notte, mi si arrotolano e finiscono al livello del collo, con evidente iniziale stato di soffocamento). Arrivo al citofono, rispondo (‘rispondere’ e’ una parolona... ), anche qui biascicando un  “Chi e’ ?”, e uno mi dice “Ah, scusa, mi sa che ho sbagliato”. Hai sbagliato??? Alle sei della mattina, tu ti permetti di sbagliare??? Gli dico “Nn importa, ma vieni su lo stesso, che poi ti gonfio”. Mentre mettevo a posto la cornetta del citofono, ho sentito quell’attentatore alla sanita’ mentale, che ridacchiava. Mi sono detta, tra me e me...”Ora mi trascino per le scale e ti lascio dei ricordini vari...”. Ritorno a letto. Prima, pero’, dico ai miei pupazzetti sul pigiama, che nn e’ successo nulla, perche’ stavano ancora in uno stato catatonico. Mi raggomitolo sotto il piumone, comincio a rilassarmi, quando sento mia mamma che, proprio accanto all’orecchio, per nn svegliare mio fratello, perche’ lui e’ intoccabile e che, poverello, nel caso aprisse per una volta un suo occhino, poi gli verrebbe uno squaraus tremendo, mi fa... “Ma chi era...?’. Io le dico... “E’ uno che ha sbagliato, ma gli ho detto di salire, cosi’ lo gonfio bene bene”. Lei, nn piu’ bisbigliando, ma urlacchiando un pochino, sempre vicino al mio povero orecchietto, mi dice...”Ma che, sei diventata scema?”. Ah... bene, di meglio in meglio. Io sarei la scema? Arriva un talebano, mi fa quasi morire di spavento, dice che sbaglia... tutto questo alle 6 della mattina, e poi... sono io la scema??? L’intoccabile si sveglia (vade retro...), viene anche lui in camera mia e chiede cosa stia succedendo. Mia mamma gli dice che nn ha capito proprio bene, l’unica cosa certa e’ che io avevo detto ad uno sconosciuto di salire su, perche’ volevo picchiarlo (???). Mio fratello, molto da ‘macho’,  con una voce talmente rauca che mi sembrava uno dei primi uomini delle caverne, sentenzia con un “questa e’ scema!”. “E bis”, aggiungo io. Alla riunione famigliare, nn poteva certo mancare il cane, che, scappato dalla camera mia come un matto al primo suono di citofono (e’ molto coraggioso), quando ha sentito tutti parlare, e’ ritornato baldanzoso in camera, abbaiando del tipo “Dove sta il marrano??? Nn temete, vi proteggero’ io!!!” e, con un balzo che nemmeno un felino avrebbe saputo fare, mi zompa addosso, centrandomi in pieno sul fianco e slinguzzandomi sul viso. Dovrei insegnare al mio cane di portare anche lo spazzolino con un po’ di dentifricio... almeno cosi’ la pulizia del mattino sarebbe  in parte, completa:)Ecco come ho iniziato la mia giornata. Se poi ora sono ancora in uno stato alterato, nn fateci caso. I pupazzetti sul mio bel pigiamino, hanno cominciato a fare le loro valigette... Mi hanno detto che nn ce la facevano proprio piu’... che e’ una gabbia di matti. Ho propinato a tutti del valium...  Mentre poi si faceva colazione tutti insieme, ho proposto di far installare dei citofoni in camera di mia mamma e di mio fratello, ma proprio sopra il loro letto. Poi, un giorno, sempre alle sei della matttina, sarei scesa io per strada e mi sarei attaccata al citofono. Voglio proprio vedere come andrebbe a finire...  In coro hanno declamato, per la terza volta un...”ma sei proprio scema!”. Questa volta, pero’, l’hanno detto ridendo...Poi, mentre ci si preparava per affrontare la giornata, abbiamo cantato tutti insieme a squarciagola 'hey you', dei Pink Floyd ..."...TOGETHER WE STAND, DIVIDED WE FALL"Sara’ anche una gabbia di matti, ma per me... e’ la piu’ bella che ci sia!!! :)))