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Judo Boy


La cosa più bella è essere orgogliosi dei propri figli. E la cosa per me è davvero facile perchè sono stato fortunato. Ogni scarrafone è bello a mamma sua ma il bello lo vedono tutti ed è un valore univoco , perchè può stare antipatica a tanti , me per primo , ma Belen non si può dire che sia oggettivamente brutta. Ebbene i miei sono bellissimi e piovono complimenti da ogni dove e sono pure svegli e simpatici oltre che , cosa più importante di tutte , sani. Quello più grande , in più , ora pratica uno sport , da settembre a questa parte e , con suo judogi adosso , segue le lezioni del suo bravo istruttore Andrea che è molto paziente coi bimbi e tra sorrisi bonari e richiami decisi , cerca di far appassionare i piccoli atleti a questa arte marziale. Il mio bimbetto spesso fa i capricci perchè alle 18 di sera ha quasi finito le batterie dopo una giornata di giochi tra asilo e parco ma una volta infilata la divisa da combattente , gioca e affina le sue tecniche di lotta. Domenica scorsa ha partecipato alla sua seconda gara dopo che la prima , composta da 3 incontri , lo aveva visto sul podio al secondo gradino nonostante non avesse vinto nemmeno un incontro , a dire il vero tra lo stupore degli stessi arbitri che lo hanno visto opporsi a bimbi più alti e robusti di lui e da qui abbiamo dubitato della correttezza del peso misurato poiché questo è un parametro che serve per stabilire gli accoppiamenti per gli incontri. Lui è stato ugualmente contento ma per noi era una sofferenza vederlo lottare e soccombere ma già il fatto di aver accettato di gareggiare era una vittoria e scorgerlo tra tanti bimbi , timoroso dell'arbitro e un po' spaesato , ci ha fatto comunque piacere. Ma domenica è stata l'apoteosi. Alla gara in memoria del fratello di uno degli istruttori , il mio piccolo ha sfoderato una prestazione fenomenale. Noi gli abbiamo solo chiesto di impegnarsi perchè il risultato era un fattore secondario e per noi contava solo che lui prendesse seriamente l'impegno e mai ci saremmo aspettati di vedere l'arbitro che al termine del primo incontro alzasse la mano in corrispondenza del mio campione ad indicare ai giudici il vincitore. Io , che fotocamera in mano cercavo di cogliere gli attimi salienti , mi volto verso la mamma che stava riprendendo col telefonino e mi accorgo di non riuscire a parlare per via di un nodo alla gola che mi strozzava , visto le lacrime che facevano capolino ai bordi degli occhi e che accenno un HA VINTO LUI !!!!! Nemmeno se ne era accorto e ligio al suo dovere e silenzioso , prende posto vicino ai suoi compagni e io che dagli spalti mi avvicino e gli dico che ha vinto e lui nemmeno sorride perchè ancora concentrato o forse infischiandosene poiché lo riteneva un gioco , una cosa normale. Meglio. Si avvicina il secondo incontro e mette al tappeto il bimbo di turno scaraventandolo a terra tanto che si è sentito il sordo suono della testa sul materassino e vince ancora. Troppa grazie !!! Siamo ebbri di gioia , e lui comincia a prendere coscienza che sta facendo qualcosa che ci rende felici ed euforici e il terzo incontro è una formalità e si materializza una vittoria piena , completa , enorme. Iniziano a chiamare per il podio e lui che ha sentito di aver vinto gli incontri , non sente il suo nome e l'istruttore gli dice che lo avrebbero chiamato per ultimo e lui non comprende come sia strano che uno vince e lo chiamano alla fine per premiarlo e solo quando vede che l'unico posto libero è quello sopra il numero 1 , sorride e noi ci sentiamo morire. Grazie. Fosse anche l'unica gara che vincerai nella tua vita di atleta , ti voglio ringraziare pubblicamente per le emozioni e come mi hai fatto sentire orgoglioso di sentire il mio cognome vincente in quello stridulo microfono , di come sono stato fiero di te , scricciolo magro e forte , che hai preso quanto di poco i mei geni potevano offrirti . Grazie per avermi fatto sentire vivo , immensamente felice per te