Il mondo di cmax26

Amicizia...realtà o utopia?


E' un po' che ci penso, è un po' che me la sono posta questa domanda, ma credetemi, di uno straccio di risposta neppure l'ombra!!!Girovagando tra i blog ho notato come l'argomento sia di grande attualità  così come di grande attualità e sempre al passo con i tempi siano le "fregature" legate a questo sentimento.Dopo un periodo molto faticoso della mia vita ho ricominciato a vivere grazie a loro, gli amici, ma soprattutto grazie a Lei. In realtà la conoscevo già da un bel po' ma i nostri incontri si limitavano ad un caffè quando avevamo l'opportunità di incontrarci da qualche parte.Io stavo vivendo una situazione già non semplice di suo, facendo la spola tra ospedali e lavoro per via della sua malattia che non me lo ha più restituito, e lei dal canto suo raccoglieva i cocci di una convivenza finita male.E così, tra il raccontare ed il raccontarci, abbiamo finito per stringere e concretizzare questo rapporto di amicizia fino a poco tempo fa privo di forma. Grazie a lei ho imparato a gioire di nuovo delle passeggiate, del piacere di passare una serata in compagnia di amici, della sensazione di benessere che solo un sorriso può donarti...ed io che non mi risparmio in quanto a sentimenti, ho fatto mio il suo dolore (forse anche perché stanca di pensare al mio che mi logorava l'anima) ed ho cercato in tutti i modi di aiutarla a concentrarsi su altro, ad alleviarle il peso di questo inaspettato stravolgimento di vita, ad aiutarla nelle piccole cose affinché non si sentisse sola, ad ascoltarla di cuore cercando di dare ottimi consigli senza però influenzarla,senza prendere decisioni al suo posto e senza espormi con giudizi poco legittimi.Ma come spesso accade, il trascorrere del tempo e l'abitudine alla vicinanza di qualcuno che è sempre lì pronto ad aiutarti senza fartelo pesare e senza rinfacciartelo, hanno portato questo nostro rapporto a perdere, ai miei occhi, l'importanza che aveva un tempo e l'unicità che lo aveva contraddistinto. Ho cominciato a sentirmi un "mezzo" necessario al raggiungimento della felicità, la "bambola" di compagnia, l'"oggetto" utilizzato ad uso e consumo nei momenti più opportuni.Dopo tante batoste non vi nego che in fondo me l'aspettavo, ho imparato a leggere tra le righe dei comportamenti umani e ad andare oltre la bellezza apparente delle parole pronunciate ma non ho mai imparato ad evitare di restarci male e chissà se mai l'imparerò.