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Fonti energetiche pulite


Il referendum dell'87 ha scartato il nucleare perchè ritenuto troppo pericoloso e gli attuali governanti si sono mostrati contrari a tale scelta per vincere le elezioni.Ora se ne parla di nuovo,cercano di convincerci in tutti i modi.Casini spinge nel senso di tale scelta,molti scienziati sono favorevoli,perfino dottori "luminari",come Veronesi,Tirelli e Garattini,garantiscono sulla sua innocuità.Ma noi a questi "oncologi" non crediamo e poi (vedrete qui di seguito)quanto sono onerose le ricerche in questo campo(gli scienziati drenerebbero soldi per decenni!)...."Tra le fonti energetiche "pulite" viene spesso considerata anche l'energia Nucleare che attualmente in Europa contribuisce al 15% del consumo totale del fabbisogno energetico. L'energia nucleare pero' non e' "rinnovabile", in quanto dipende dall'uranio, ne' tanto meno "pulita" se si prendono in considerazione le gravi complicazioni sanitarie ed ambientali legate allo smaltimento degli scarti delle centrali. I fedeli delle nuove tecnologie citano la futura fusione termonucleare controllata, come la soluzione possibile e definitiva del problema dell'energia. Anche in questa caso pero' si tratta spesso di speculazioni che non tengono in considerazione i tempi lunghi legati a queste ricerche che difficilmente riusciranno a portare dei risultati prima di 40/50 anni. Nonostante i risultati delle ricerca, "date le sue presenti oggettive difficoltà', l'energia nucleare non appare, allo stato dei fatti, risolutiva." Fonti Rinnovabili (idroelettrica, eolica, solare, geotermica, da biomasse, ecc. ). La diffusione di queste energie negli ultimi anni e' impressionante. L'energia eolica e' aumentata, dal 1995 ad oggi, al ritmo impressionante del 30% annuo. Il fotovoltaico si sta diffondendo sempre più' velocemente nonostante gli ostacoli per una sua applicabilità' su larga scala. L'utilizzo di Biomasse (dalla legna ai biocarburanti) e' sempre più esteso. Nonostante questa crescita le energie rinnovabili, a causa del loro costo elevato e della scarsa efficienza, coprono oggi il 6% del fabbisogno energetico e le previsioni più ottimistiche arrivano a stimare una copertura del 9% del fabbisogno nel 2010. Spesso ignoriamo che anche le queste energie hanno degli effetti dannosi; dal bilancio energetico dell'energia (necessaria per la costruzione, ad esempio, dei pannelli fotovoltaici), alla distruzione delle foreste per la diffusione delle colture "energetiche", all'impatto sul territori, alla minaccia alla biodiversità nonché alla sottrazione di territorio coltivabile alla produzione alimentare di cui le recenti manifestazioni dei Sem Terra brasiliani hanno reso evidenti (2). Risparmio Energetico La risorsa aggiuntiva a cui potremmo fare ricorso e' il risparmio energetico. In effetti questa e' la voce dalla quale potremmo ricavare maggiori benefici poiché e' stato stimato che nel complesso tale risparmio potrebbe raggiungere il 40% del fabbisogno totale di Energia. Possiamo allora affermare che l'uso di fonti energetiche "pulite" accoppiato con la promozione del risparmio può rendere sostenibile il nostro modello di sviluppo (come tendono a credere molti ecologisti)? Purtroppo anche questa e' una pura illusione in quanto dobbiamo sempre tenere in considerazione la crescita del PIL associata alla crescita dei consumi energetici. Da qui al 2033 nell'Unione Europea e' stato stimato un aumento del PIL del 90% (pari ad una crescita del 2% annuo). La crescita Europea si preannuncia ridicola rispetto alla crescita delle potenze emergenti Cina e India in primis. Questi dati rendono subito evidente come tutti i progressi che possiamo ottenere dal risparmio energetico e dalla diffusione delle energie "pulite" vengono totalmente azzerati dall'aumento esponenziale del consumo energetico mondiale. "Risulta pertanto poco credibile l'ambizione di adattare il mercato dell'energia alle esigenze dell'ambiente senza ripercussioni profonde sul modello di sviluppo" . "Fintanto che ci si limita al `modesto' obiettivo di Kyoto (riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 5% nei paesi industrializzati), è possibile che esso rimanga compatibile con il modello di sviluppo capitalistico. Ma se questa riduzione deve essere un primo passo verso una drastica diminuzione del consumo di energia dei paesi sviluppati, al fine di consentire ai paesi meno sviluppati di crescere anch'essi e alle generazioni future di mantenere un certo grado di benessere, il modello capitalistico risulta del tutto incompatibile." La conclusione e' semplice: non e' possibile rendere "sostenibile" l'attuale modello capitalistico. O mettiamo in discussione la supremazia del mercato o la corsa verso un collasso ecologico del nostro pianeta sara' inevitabile. " Se ci sta a cuore il futuro del pianeta diventa improcrastinabile uno sforzo collettivo verso l'elaborazione di un nuovo concetto dello sviluppo che non sia basato sulla crescita. " Alle attuali classi dirigenti spetta l'ingrato compito di decidere se e' preferibile sacrificare l'attuale modello di sviluppo o se, al contrario, sacrificare il futuro del nostro pianeta. Ai Media va l'invito ad affrontare seriamente la minaccia ecologica a cui stiamo andando incontro senza continuare ad illuderci con la favola dello sviluppo capitalistico eco-sostenibile.